
Sul pratone di Pontida la kermesse leghista si è aperta con un omaggio a Charlie Kirk, l’influencer conservatore americano ucciso in circostanze ancora poco chiare. Dal palco, il vicesegretario ed europarlamentare Roberto Vannacci ha scandito: “Dobbiamo essere gli eredi di Kirk, dobbiamo fare quello che lui faceva, portando ovunque i nostri principi e le nostre idee. Noi qua siamo tutti come Charlie Kirk”. Parole accolte con cori dei giovani militanti, che hanno salutato l’ex generale con lo slogan “un generale, c’è solo un generale”.
A sorpresa, tra boati e cori da stadio, è comparso Matteo Salvini. Il leader, reduce da controlli medici per calcoli renali, ha spiegato: “Sto meglio, ma il mio riposo siete voi”. Dal palco ha aggiunto che forse dovrà rinunciare a pizzoccheri e polenta, “ma non potevo mancare”.
L’omaggio a Kirk e la linea di Salvini

Quest’anno la regia politica di Salvini ha voluto tingere Pontida di riferimenti americani. Kirk, celebrato come “martire della libertà” con magliette nere e clip commemorative, è stato presentato come simbolo di un movimento osteggiato dai “poteri forti” e dai media. Salvini ha ricordato anche Umberto Bossi, definendolo il seme da cui tutto è nato, e rilanciato la narrazione della Lega anti-sistema, ancora oggi percepita – a suo dire – come corpo estraneo da eliminare.
Sui cori dei giovani, dal “Lega anti-maranza” al “Veneto libero”, non sono mancate polemiche. Carlo Calenda ha replicato sui social agli insulti a lui rivolti: “Quando i buoi padani muggiscono dal prato di Pontida ‘Calenda vaffa…’ sai di essere nel giusto”.
Malumori e spaccature interne
Nonostante l’atmosfera da rito identitario, la Lega vive un momento di frizione interna. Accanto alla linea del “vannaccismo”, appoggiata senza esitazioni da Salvini, cresce l’“Agenda Nord” lanciata dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, che richiama le origini territoriali e un profilo più pragmatico e solidale.
Il governatore Luca Zaia non nasconde la distanza dal fronte sovranista, ribadendo che “morire sovranista” non è nei suoi piani. Più cauta la posizione di Attilio Fontana, mentre sul prato sventolano ancora i leoni di San Marco. Tra i retroscena, la difficoltà di riempire i pullman per il raduno e la scelta di modificare la disposizione del palco per restringere visivamente gli spazi.
Accanto a Salvini sono attesi i leader della destra europea e internazionale: Jordan Bardella, Santiago Abascal e Flávio Bolsonaro. Ma il nodo politico interno resta intatto: quale Lega uscirà da Pontida, quella identitaria e sovranista di Vannacci o quella territoriale e riformista che chiede maggiore autonomia di gestione?