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La vedova di Kirk: “Dissi a Charlie di indossare il giubbotto antiproiettile”

Pubblicato: 21/09/2025 21:57

Ha parlato con emozione e dolore Erika Kirk, la moglie di Charlie, raccontando gli ultimi giorni vissuti insieme prima dell’attentato che ha ucciso il marito. Nelle sue parole ci sono la disperazione di chi ha perso un compagno e la forza di chi vuole dare un senso a una tragedia che ha scosso il movimento conservatore americano.

Erika ha rivelato di aver chiesto insistentemente a Charlie di indossare un giubbotto antiproiettile, ma lui aveva rifiutato. Lo stesso aveva fatto quando un amico gli aveva suggerito di tenere i discorsi dietro un vetro blindato. La moglie non ha nascosto la frustrazione: “Gliel’ho detto chiaramente, ma non ha voluto ascoltarmi”.

I ricordi personali che non vuole lasciare

Oggi Erika vive circondata da oggetti che le ricordano il marito. Al collo porta ancora un ciondolo macchiato di sangue, quello che Charlie aveva addosso quando è stato colpito. Non riesce a lavare gli asciugamani usati dal marito per l’ultima doccia e non entra più nella loro camera da letto: troppi segni di un’assenza diventata definitiva.

La sera prima dell’evento nello Utah avrebbe dovuto seguirlo, ma non poté per i problemi di salute della madre. Fu Charlie stesso a dirle di restare: “A casa c’è bisogno di te”. Quelle parole, oggi, le pesano come un addio.

“Il piano di Dio”

Nelle sue dichiarazioni, Erika ha sottolineato più volte la sua fede. Ha detto che la morte di Charlie è “il piano di Dio” e ha ricordato l’istante in cui lo ha visto in ospedale, dopo l’attentato. Secondo lei, sembrava “felice, come se Gesù lo avesse salvato”, con gli occhi semiaperti e un mezzo sorriso che le è rimasto impresso come ultimo segno di serenità.

Per la vedova Kirk, anche in quella fine improvvisa c’è stato un significato che va oltre la violenza di un proiettile: la certezza che la fede sia stata il filo che ha accompagnato Charlie fino all’ultimo respiro.

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