
Nelle pittoresche vallate di Predazzo, un’insolita scoperta ha rotto la quiete della vita di paese. Un fenomeno naturale, dalle proporzioni gigantesche, è spuntato tra l’erba dei verdi prati, vicino al biolago e a un agriturismo. Questi “frutti della terra”, dalle forme tondeggianti e dal colore bianco candido, hanno richiamato l’attenzione di chiunque vi passasse accanto.
La notizia si è diffusa rapidamente, e presto il luogo è diventato meta di pellegrinaggio per i curiosi e per chi, armato di macchina fotografica, voleva immortalare un’immagine così straordinaria. Persino il 76enne Livio Morandini non ha resistito, descrivendo un esemplare come un “abbraccio” che pesava quasi 8 chilogrammi, una massa talmente imponente da essere impossibile da non notare.
Un’insolita scoperta: funghi giganti in Val di Fiemme
Nel cuore della Val di Fiemme, tra i pascoli verdeggianti di Predazzo, un fenomeno straordinario ha catturato l’attenzione di residenti e visitatori. Nelle vicinanze del pittoresco biolago e di un accogliente agriturismo, sono spuntati esemplari giganti di funghi, le cui dimensioni hanno superato ogni aspettativa, arrivando a competere con quelle di un’anguria. Si tratta della Calvatia gigantea, comunemente conosciuta come vescia, una specie che, pur non essendo rara, raramente raggiunge queste proporzioni. La notizia si è diffusa rapidamente in tutta la comunità, creando un passaparola che ha spinto numerose persone a recarsi sul posto per ammirare e fotografare con i propri occhi questo spettacolo della natura.
La zona del biolago di Predazzo, già di per sé un luogo di grande bellezza naturale e tranquillità, è diventata il teatro di questa sorprendente fioritura fungina. Il contesto idilliaco, caratterizzato da acque cristalline e da una vegetazione lussureggiante, ha fornito l’ambiente ideale per la crescita di questi giganti bianchi. La scoperta ha aggiunto un ulteriore elemento di fascino a un’area già molto apprezzata, trasformandola in una meta ancora più curiosa per gli amanti della natura e della fotografia. Le immagini pubblicate sui social media hanno mostrato la straordinaria portata di questi esemplari, suscitando un’onda di stupore e ammirazione.
La testimonianza di Livio
Uno dei primi a documentare il fenomeno è stato il 76enne Livio Morandini. Mosso dalla curiosità, si è recato sul posto e ha immortalato la colonia di vesce giganti con la sua macchina fotografica. Ha poi condiviso le immagini sulla pagina Facebook “Sei di Predazzo se…”, un gesto che ha contribuito a far conoscere la scoperta a un pubblico più vasto. Nelle sue parole, la meraviglia per la grandezza di questi funghi è palpabile: “In tutto erano una ventina e il più grande che ho ‘abbracciato’ pesava quasi 8 chilogrammi”. Morandini ha raccontato che era impossibile non notarli, dato il loro colore bianchissimo e il peso che avevano raggiunto. La sua testimonianza, carica di entusiasmo e stupore, ha reso la notizia ancora più vivida e personale.
La Calvatia gigantea: una prelibatezza in cucina
Oltre a essere un’attrazione visiva, la Calvatia gigantea si è rivelata anche una prelibatezza culinaria. Gli esemplari raccolti, come ha appreso Morandini, sono stati gustati da chi li ha trovati. A differenza di molti altri funghi, la vescia è commestibile, a patto che la sua parte interna, nota come “gleba”, sia ancora soda e di un colore bianco candido. Se la gleba assume una colorazione giallastra o verdastra, significa che il fungo ha superato la sua fase ottimale e non è più idoneo al consumo. La versatilità della vescia in cucina è un altro suo punto di forza. Può essere preparata in diversi modi, tra cui tagliata a fette e cotta alla piastra o, per i palati più golosi, impanata e fritta, offrendo un’esperienza culinaria unica e saporita.
Nonostante l’attrattiva di raccogliere e gustare questi funghi giganti, l’articolo sottolinea un’importante avvertenza. Come per qualsiasi specie fungina selvatica, è fondamentale assicurarsi della sua commestibilità prima di consumarla. Si raccomanda caldamente di consultare un micologo esperto per un’identificazione accurata e per escludere qualsiasi rischio di tossicità. Questa precauzione è cruciale per la salute e la sicurezza. L’episodio in Val di Fiemme, pur essendo un evento gioioso e curioso, serve anche a ricordare l’importanza di un approccio consapevole e responsabile nei confronti della raccolta di funghi. La natura offre meraviglie, ma è essenziale conoscerne i pericoli e le insidie per poterne godere appieno.