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“Violenza e indifferenza”. Papa Leone XIV, l’appello accorato ai governanti

Pubblicato: 21/09/2025 11:48

Un’omelia dai toni forti e universali, quella che Papa Leone XIV ha pronunciato nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, cuore spirituale e simbolico della città papale. Il Pontefice ha rivolto un monito ai governanti e ai fedeli, denunciando l’indifferenza che abbandona interi popoli alla miseria e l’uso distorto della ricchezza, trasformata in strumento di dominio e persino in arma.

L’appello alla giustizia e alla solidarietà

«Non vogliamo essere remissivi – ha detto Papa Leone XIV – ma annunciare con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male».
Un invito diretto a non restare passivi di fronte a guerre, diseguaglianze e violenze, ma a riscoprire la giustizia e la solidarietà come valori fondanti della convivenza umana.

Il monito ai governanti

Uno dei passaggi centrali ha riguardato il rapporto tra potere e ricchezza. «La Chiesa prega perché i governanti delle nazioni siano liberi dalla tentazione di usare la ricchezza contro l’uomo, trasformandola in armi che distruggono i popoli e in monopoli che umiliano i lavoratori», ha ammonito il Papa.
Pur senza citare scenari specifici, le sue parole si collocano in un contesto mondiale segnato da riarmo globale, crisi economiche e tensioni sociali.

Ricchezza come bene comune o come dominio

L’omelia ha sottolineato due vie opposte: «Chi cerca la giustizia trasforma la ricchezza in bene comune; chi cerca il dominio trasforma il bene comune nella preda della propria avidità».
Un richiamo forte, in chiave evangelica, anche alla parabola dell’amministratore disonesto. «La sete di ricchezza rischia di prendere il posto di Dio nel nostro cuore, quando riteniamo che sia essa a salvare la nostra vita… ma senza Dio non possiamo vivere bene».

Una Chiesa presente nelle crisi globali

Il Pontefice ha ribadito che la Chiesa non può restare neutrale: deve stare accanto ai popoli schiacciati dalla violenza e farsi voce di chi non ha voce. «Gesù è Colui che ci libera da ogni male», ha ricordato, collegando la fede alla necessità di un impegno concreto per la dignità umana.

Con questo messaggio, Papa Leone XIV riafferma il ruolo profetico della Chiesa in un’epoca attraversata da guerre, disuguaglianze e disumanità diffuse. Un invito non solo spirituale, ma profondamente politico ed etico: la ricchezza deve diventare strumento di pace e giustizia, non catena di oppressione.

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