
Il Mediterraneo centrale, con le sue acque profonde e le correnti imprevedibili, è da sempre scenario di viaggi, migrazioni e missioni di solidarietà. Navigare tra queste acque significa confrontarsi con venti incostanti, onde che si infrangono sulle imbarcazioni e la necessità di mantenere costantemente alta la concentrazione. La notte in mare, poi, amplifica le percezioni: ogni bagliore, ogni rumore improvviso può trasformarsi in fonte di apprensione per equipaggi e passeggeri.
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Per la Global Sumud Flotilla, la spedizione internazionale di imbarcazioni partita da Portopalo di Capo Passero, il mare non è solo un percorso geografico ma un luogo simbolico di resistenza e solidarietà. Tuttavia, quando elementi imprevisti entrano in scena, come oggetti volanti non identificati, la navigazione assume contorni di alta tensione, con l’attenzione degli equipaggi concentrata non solo sulle correnti e sul vento, ma anche sulla sicurezza di ogni imbarcazione a bordo.
La notte dei droni
Venerdì 19 settembre, nella notte a circa 200 miglia dalla costa siciliana, le barche della Flotilla hanno avvistato tre droni sorvolare per ore la flotta. A lanciare l’allarme sono stati i deputati del Pd, Arturo Scotto e Annalisa Corrado, a bordo della Karma: «Li abbiamo visti chiaramente anche dalla nostra imbarcazione. Non è noto che origine abbiano e per quale motivo abbiano volato per diverse ore della notte sopra le nostre teste. Possiamo solo auspicare che non si tratti di una forma di avvertimento», hanno scritto in una nota.
Le imbarcazioni coinvolte nell’avvistamento comprendono anche la Selvaggia, barca a vela composta esclusivamente da donne partite dall’Italia. «Comincia il quarto giorno di navigazione», ha raccontato Maria Elena Delia, portavoce italiana della spedizione, «ma la notte è stata non tranquillissima perché alcune delle nostre barche sono state seguite per diverso tempo da droni».

Appello alla vigilanza europea
I deputati hanno rivolto un appello ai governi europei affinché vigilino e garantiscano la sicurezza della Flotilla. La preoccupazione riguarda la possibilità che i droni rappresentino una forma di monitoraggio aggressivo o un segnale di intimidazione. La Global Sumud Flotilla resta impegnata nel monitoraggio della situazione, assicurando che la priorità assoluta sia la sicurezza di tutti i partecipanti.
Il corridoio migratorio e la spiegazione degli organizzatori
La flotta sta attraversando un corridoio migratorio nel Mediterraneo centrale, dove la presenza di droni non è insolita. Iara Modarelli, responsabile comunicazione globale della Flotilla, ha cercato di rassicurare tutti: «Stiamo tutti bene. Stiamo attraversando un corridoio migratorio, quindi potremmo vedere molti droni di Frontex. Niente di cui preoccuparsi al momento».
Nonostante le rassicurazioni, la presenza dei droni ha suscitato apprensione tra gli equipaggi. La Flotilla è composta da diverse imbarcazioni internazionali che documentano ogni movimento e monitorano attentamente ogni situazione sospetta. In rete sono già circolati video dei presunti droni che avrebbero sorvegliato le barche, alimentando dibattito e attenzione mediatica.

La priorità resta la sicurezza
In una nota ufficiale diffusa dalla Global Sumud Flotilla si legge che «i droni, la cui origine non è ancora stata identificata, sono stati avvistati mentre seguivano la flotta. L’aumento improvviso di attività aerea desta preoccupazione, ma la priorità resta la sicurezza di tutti a bordo». Il coordinamento internazionale della spedizione sta documentando e monitorando la situazione, mettendo in campo procedure di prevenzione per garantire protezione e supporto agli equipaggi.
Una missione simbolica e fragile
La Flotilla non è solo un viaggio fisico, ma un messaggio politico e umanitario rivolto alla comunità internazionale, volto a portare aiuti e attenzione alle popolazioni di Gaza. L’avvistamento dei droni evidenzia quanto la navigazione simbolica possa diventare fragile di fronte a minacce reali o percepite. Gli organizzatori insistono sulla necessità di mantenere la calma, continuare la missione e documentare ogni sviluppo, consapevoli che la visibilità internazionale della spedizione rende ogni episodio amplificato.