
Ousmane Dembélé, attaccante francese del Paris Saint-Germain, ha vinto il Pallone d’Oro, il più prestigioso riconoscimento individuale nel mondo del calcio, assegnato dalla rivista francese France Football. Il calciatore ha preceduto nella classifica finale lo spagnolo Lamine Yamal del Barcellona e il portoghese Vitinha, suo compagno di squadra al PSG.
Dembélé, 28 anni, ha disputato nel 2024-2025 la migliore stagione della sua carriera, sorprendendo molti che lo consideravano ormai un talento incompiuto. Un ruolo fondamentale lo ha avuto Luis Enrique, allenatore del PSG, che dopo una prima esclusione lo ha rilanciato nel ruolo di falso centravanti, permettendogli di esprimere tutto il suo potenziale offensivo.
Dotato di una tecnica sopraffina e di grande fantasia, Dembélé è noto anche per la sua quasi perfetta ambidestria (celebre un’intervista in cui non ricordava se fosse mancino o destro). Nella scorsa stagione ha segnato 35 gol in tutte le competizioni, di cui 8 in Champions League, contribuendo alla vittoria di quattro trofei: campionato, coppa, supercoppa di Francia e Champions League.

Nel percorso europeo, è stato decisivo contro Liverpool e Arsenal, e anche nella finale contro l’Inter, pur non segnando, ha servito due assist. I suoi movimenti continui, la visione di gioco e l’intensità nel pressing hanno reso il PSG una squadra spettacolare e dominante, capace di imporsi in tutte le competizioni principali.
Il Pallone d’Oro femminile è stato vinto per la terza volta consecutiva da Aitana Bonmatí, centrocampista del Barcellona. Sul podio con lei la connazionale Mariona Caldentey (ora all’Arsenal) e l’inglese Alessia Russo. La miglior italiana in classifica è stata Cristiana Girelli, classificatasi sedicesima.
Bonmatí, 27 anni, è considerata la giocatrice chiave sia del Barcellona sia della nazionale spagnola, due squadre che dominano il calcio femminile. Nella stagione passata ha vinto campionato, Coppa della Regina e Supercoppa spagnola, perdendo solo in finale di Champions League.

Anche agli Europei Bonmatí ha perso in finale, ma dopo un torneo eccezionale, nonostante fosse reduce da una meningite virale. Giocatrice estremamente intelligente tatticamente, è libera di muoversi in campo per costruire il gioco o concludere. È la leader di un gruppo cresciuto nelle giovanili del Barça, protagoniste di una vera egemonia europea.
Nel 2023, Bonmatí era diventata la prima giocatrice (uomo o donna) a vincere nella stessa stagione la Champions League, il Mondiale e il Pallone d’Oro. Un traguardo che l’ha consacrata tra le leggende del calcio.
Oltre ai due Palloni d’Oro, sono stati assegnati altri premi: PSG e Arsenal come migliori squadre maschile e femminile; Gianluigi Donnarumma e Hannah Hampton come migliori portieri; Luis Enrique e Sarina Wiegman come migliori allenatori, rispettivamente per il Paris Saint-Germain maschile e la nazionale femminile inglese.