
Un bacio tra due ragazze e, come risposta, insulti e violenza fisica. È accaduto sabato sera, 20 settembre, alla Festa del Lambrusco di Sorbara, a Bomporto, in provincia di Modena. Un momento di intimità e normalità tra due giovani è bastato per scatenare l’odio di un gruppo di uomini, che prima ha aggredito verbalmente le ragazze, poi ha colpito una di loro con un pugno al volto.
L’episodio omofobo ha lasciato la comunità sotto shock e ha avuto una vasta eco sui social, dove in molti hanno espresso solidarietà e indignazione. Le giovani vittime della violenza hanno deciso di non restare in silenzio: sono tornate sul palco del festival la sera successiva, domenica 21 settembre, per lanciare un messaggio chiaro e coraggioso contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione.
A condannare con fermezza l’accaduto è stata anche la sindaca di Bomporto, Tania Meschiari, che ha definito l’aggressione “un fatto grave e intollerabile”. «Non ci rappresenta e lo condanniamo con fermezza», ha dichiarato, aggiungendo che Bomporto è e deve restare un luogo dove prevalgono inclusione, rispetto e libertà.

La sindaca ha anche ricordato come, appena una settimana prima, proprio a Bomporto si fosse tenuta la Rainbow Bike, un’iniziativa che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, associazioni e attivisti per i diritti civili, nata per promuovere l’uguaglianza e condannare ogni tipo di discriminazione. «È inconcepibile che, negli stessi spazi, si sia potuta verificare una simile violenza», ha sottolineato.
Il gruppo di volontari della festa è intervenuto prontamente per sedare la lite, evitando conseguenze ancora peggiori. Subito dopo sono stati allertati i carabinieri, che si sono recati sul posto per raccogliere testimonianze e avviare le indagini. Al momento si cerca di identificare con certezza gli autori dell’aggressione.
Le ragazze, profondamente scosse dall’accaduto, hanno scelto di reagire con dignità e coraggio, tornando pubblicamente a parlare, senza nascondersi. Il loro gesto ha ottenuto il sostegno di moltissimi presenti, che hanno applaudito le loro parole e si sono stretti attorno a loro.
L’aggressione ha riportato al centro del dibattito pubblico la necessità di continuare a combattere ogni forma di odio omotransfobico, ancora troppo presente nella società italiana. In un Paese dove i reati d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere sono tutt’altro che scomparsi, episodi come questo evidenziano l’urgenza di strumenti educativi, culturali e normativi più efficaci.
La comunità locale, intanto, si è mobilitata per organizzare una fiaccolata nei prossimi giorni, in segno di solidarietà alle ragazze aggredite e per ribadire che a Bomporto non c’è spazio per l’odio. L’invito è aperto a tutte le realtà del territorio: scuole, associazioni, cittadini. Perché il silenzio, di fronte alla violenza, non è mai una risposta.