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Manifestazione Gaza, assalto alla stazione. Tutto bloccato: fumogeni polizia. Guerriglia urbana

Pubblicato: 22/09/2025 17:48

La giornata di sciopero generale indetta dall’Unione Sindacale di Base in solidarietà con la popolazione palestinese è sfociata in scontri violenti a Milano. Il corteo, partito in mattinata da piazzale Cadorna sotto una pioggia battente, è arrivato fino alla Stazione Centrale, dove centinaia di manifestanti hanno tentato di forzare gli ingressi per raggiungere i binari e bloccare il traffico ferroviario.

Nella galleria delle Carrozze si è registrato il momento di massima tensione: una frangia di violenti ha utilizzato cartelli stradali, cestini e transenne come armi improvvisate per sfondare porte e vetrate d’accesso. La polizia ha reagito con cariche e lanci di lacrimogeni, bloccando sulle scale mobili della metropolitana i manifestanti che cercavano di accedere dal piano inferiore. Alcuni giovani hanno lanciato oggetti e pezzi di impalcature contro gli agenti, mentre altri hanno attivato gli idranti della stazione puntandoli contro le forze dell’ordine.

Il bilancio parziale fornito dalle forze dell’ordine, a seguito degli scontri, sarebbe al momento di 10 manifestanti fermati e 60 agenti feriti. La situazione, comunque, sarebbe sotto controllo.

L’atrio si è trasformato in una nuvola di fumo per i fumogeni, e diverse scritte «Acab» sono comparse agli ingressi della metro. Nel caos, molti turisti con le valigie in mano hanno scavalcato i cancelli per uscire dall’edificio. Una ragazza, tra i 20 e i 30 anni, è stata portata via con la fronte insanguinata. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per rafforzare il cordone di sicurezza.

Il corteo e le scuole in piazza
Fin dal mattino piazzale Cadorna era gremito: studenti con kefiah sopra i k-way, pendolari, famiglie con bambini, bandiere palestinesi e striscioni “Free Palestine”. Dai licei milanesi sono partiti spezzoni compatti: fuori dal Tenca è apparso lo striscione «Free Palestine», al Manzoni un picchetto con fumogeni e comizi, dal Carducci la partecipazione più numerosa. Anche Einstein, Cremona-Zappa e Volta hanno aderito: gli studenti hanno preferito il corteo alle lezioni.

Il percorso ha attraversato largo Cairoli, viale Gadio, via Legnano, i Bastioni di Porta Nuova e piazza Repubblica per poi puntare verso piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale. Secondo i Giovani Palestinesi in piazza erano almeno 50mila persone.

Tra i manifestanti anche volti noti: Ambra Angiolini ha sfilato sotto la pioggia dichiarando: «Non esiste perdono per nessuno, nemmeno per noi che non ci giriamo dall’altra parte». Nei giorni scorsi aveva invitato a partecipare allo sciopero, sottolineando la necessità di «rompere il silenzio» sulla guerra a Gaza.

Trasporti in tilt e scuole occupate
Lo sciopero ha paralizzato il trasporto pubblico. A Milano la linea blu M4 è rimasta chiusa dalle 8.45 alle 13, causando disagi soprattutto ai passeggeri diretti all’aeroporto di Linate. Ritardi e cancellazioni hanno colpito i treni: in Centrale si sono registrati fino a 120 minuti di attesa, 150 a Porta Garibaldi e 140 a Rogoredo.

Disagi anche per bus e tram, deviati lungo tutto il percorso del corteo. A Torino e Roma manifestazioni simili hanno portato a blocchi universitari e proteste nelle scuole. A Milano, invece, gli studenti del liceo Manzoni hanno proclamato l’occupazione, spiegando in un documento: «In Palestina migliaia di ragazzi e professori sono privati del diritto all’istruzione. Non possiamo continuare le lezioni come se nulla fosse». Nel pomeriggio, un’assemblea con i collettivi ha trasformato la scuola in uno spazio di confronto sulla guerra.

Le ragioni dello sciopero
La giornata, intitolata «Blocchiamo tutto», ha coinvolto circa 70 città italiane. Le rivendicazioni sono chiare: cessate il fuoco immediato a Gaza, sostegno alla Global Sumud Flotilla che prova a portare aiuti alla popolazione palestinese, stop alla corsa al riarmo e rottura dei rapporti con Israele.

A Milano, però, la protesta si è intrecciata con la Fashion Week e con il maltempo, elementi che non hanno frenato la partecipazione ma hanno reso ancora più caotica una giornata conclusa nel segno degli scontri e della tensione in Centrale

Treni e porti

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