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Accoltellata donna cieca per strada, la scena agghiacciante: “Tutto per il suo cagnolino…”

Pubblicato: 23/09/2025 12:15
accoltella cieca Torino cane

Ci sono momenti in cui la quotidianità sembra scorrere tranquilla, fatta di gesti semplici come uscire per una passeggiata o sedersi su una panchina a godersi l’aria serale. Sono attimi che per molti rappresentano rifugio, sicurezza e serenità. Eppure, a volte, la routine può trasformarsi improvvisamente in un incubo, quando l’irrazionale e la violenza si insinuano nei gesti più comuni.
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Un semplice abbaiare può diventare motivo di tensione, un diverbio di vicinato può degenerare in un gesto estremo. La percezione di sicurezza crolla, lasciando spazio al caos e alla paura, mentre chi subisce l’aggressione fatica a comprendere come la sua vita possa cambiare in un istante.

L’aggressione e le accuse

La tragedia è avvenuta a Torino, dove un uomo di 72 anni è accusato di tentato omicidio per aver accoltellato una donna cieca di 63 anni. L’aggressione è scoppiata la sera di Capodanno 2025, quando la donna era uscita per una passeggiata con il suo cagnolino di piccola taglia e si era seduta su una panchina. L’uomo, infastidito dal continuo abbaiare, l’avrebbe raggiunta armato di coltello, ferendola gravemente e tentando persino di uccidere l’animale.

Il sostituto procuratore di Torino, Alessandro Aghemo, ha contestato due aggravanti: la premeditazione e la minorata difesa della vittima. La dinamica dell’aggressione, così come emersa dagli accertamenti delle forze dell’ordine, evidenzia una violenza pianificata e mirata contro una persona vulnerabile.

Il contesto e i precedenti

Le indagini hanno inoltre chiarito che i due si conoscevano perché residenti nella stessa zona. In passato erano già scoppiati litigi per motivi simili legati al cane, segnale di una tensione latente che purtroppo ha trovato sfogo nella violenza fisica. Questo quadro contribuisce a spiegare come una situazione apparentemente banale possa degenerare in un episodio così grave.

L’udienza preliminare e il percorso giudiziario

Dopo più di nove mesi dall’accaduto, il 22 settembre si è svolta l’udienza preliminare. Ora il caso si avvia verso la fase successiva con il rinvio a giudizio previsto per metà ottobre. Sarà il tribunale a valutare le prove, le testimonianze dei vicini e le circostanze aggravanti contestate dall’accusa.

La reazione della comunità

Il quartiere torinese è rimasto profondamente scosso dall’accaduto. I residenti hanno espresso solidarietà alla donna e condanna verso l’aggressore, sottolineando quanto sia importante proteggere le persone vulnerabili e garantire sicurezza negli spazi pubblici. L’episodio ha acceso il dibattito sull’educazione civica, sulla gestione dei conflitti di vicinato e sulla prevenzione di gesti estremi, che possono trasformare un semplice diverbio in tragedia.

Verso il processo

Con l’avvicinarsi del rinvio a giudizio, il caso attirerà nuovamente l’attenzione pubblica e mediatica. Il tribunale sarà chiamato a ricostruire con precisione la dinamica dei fatti, valutando il contesto, la premeditazione e la minorata difesa della vittima. La vicenda di Torino resta così un monito drammatico sul rischio di escalation violenta e sull’importanza di vigilanza e prevenzione nella vita quotidiana.

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