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Chico Forti resta in carcere: la decisione del Tribunale di sorveglianza

Pubblicato: 23/09/2025 15:30

VERONAChico Forti resta in carcere. Il Tribunale di sorveglianza di Verona ha rigettato l’istanza di libertà condizionale presentata dai legali del 66enne trentino, rientrato in Italia nel 2024 dopo oltre due decenni di detenzione negli Stati Uniti. Forti è detenuto nel carcere di Montorio, dove sta scontando l’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike, avvenuto a Miami nel 1998.

La decisione ha subito provocato reazioni tra familiari e sostenitori. Uno dei suoi avvocati, Carlo Dalla Vedova, ha annunciato che la difesa valuterà ricorso in Cassazione contro il provvedimento. “Riteniamo ci siano le condizioni previste dalla legge italiana per accedere alla libertà condizionale”, ha dichiarato il legale dopo l’udienza.

Forti, secondo i familiari, ha tenuto una condotta esemplare nei 16 mesi trascorsi nel penitenziario italiano. Su questo punto ha insistito anche Gianni Forti, zio dell’uomo, commentando la notizia con amarezza: “Dopo 27 anni di carcere, ci speravamo. Ha sempre avuto una condotta irreprensibile”.

L’istanza era stata presentata sulla base della normativa italiana che consente, in specifici casi, la libertà condizionale anche ai detenuti all’ergastolo, dopo almeno 26 anni di pena scontata e in presenza di un comportamento ritenuto idoneo. Ma il Tribunale di sorveglianza ha stabilito che non sussistono al momento i requisiti richiesti.

La vicenda giudiziaria di Enrico “Chico” Forti è una delle più controverse degli ultimi decenni. Arrestato in Florida nel 1998, è stato condannato nel 2000 all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso Dale Pike, figlio del suo ex socio in affari Tony Pike. Forti si è sempre dichiarato innocente e molti ritengono il processo viziato da irregolarità.

Nel maggio 2024 è stato estradato dagli Stati Uniti all’Italia, grazie a un accordo bilaterale e a un impegno diretto del governo italiano. L’estradizione ha alimentato nuove speranze per un possibile alleggerimento della pena secondo il sistema penitenziario italiano, più flessibile rispetto a quello statunitense.

Nel frattempo, anche il fratello della vittima, Mark Pike, ha recentemente dichiarato alla stampa di credere all’innocenza di Chico Forti. “Sono felice che abbia potuto riabbracciare sua madre”, ha detto, aggiungendo di non nutrire più rancore e di auspicare una revisione del caso.

Il caso Forti ha ricevuto nel tempo ampia attenzione mediatica, coinvolgendo attivisti, giornalisti investigativi e personalità politiche. La speranza di un’eventuale revisione del processo o della pena rimane viva tra i sostenitori, che ora guardano alla Cassazione come prossimo passaggio.

La decisione del Tribunale, però, segna una battuta d’arresto nelle attese di chi sperava in una rapida scarcerazione dopo il ritorno in patria. Per il momento, Chico Forti resta detenuto a Montorio, mentre i suoi legali preparano le prossime mosse legali.

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