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“Cosa c’era nel suo corpo”. Simona Cinà morta in piscina, svolta nelle indagini: cosa dice l’autopsia

Pubblicato: 23/09/2025 17:28

Arrivano i primi risultati ufficiali dell’autopsia e degli esami tossicologici sul corpo di Simona Cinà, la giovane pallavolista ventenne annegata in piscina la notte del 2 agosto scorso a Bagheria, in provincia di Palermo, durante una festa di laurea. Secondo quanto accertato dall’equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo, la ragazza aveva un tasso alcolemico elevato nel sangue, ma non aveva assunto alcuna sostanza stupefacente, nemmeno droghe sintetiche.

Le analisi sono state eseguite dal medico legale Tommaso D’Anna, incaricato dalla Procura di Termini Imerese che coordina le indagini. I risultati escludono dunque l’ipotesi del consumo di droghe, concentrando l’attenzione degli investigatori sull’alcol come possibile fattore che ha contribuito alla perdita di coscienza della giovane prima di cadere in acqua.

Durante l’autopsia è stata individuata una ferita compatibile con una caduta accidentale. Secondo le prime ipotesi, Simona potrebbe essere scivolata sul bordo piscina, aver battuto la testa e perso i sensi prima di finire in acqua. Una ricostruzione che sembra trovare riscontro nella dinamica dei fatti e che escluderebbe, al momento, l’intervento di terzi.

La tragedia si è consumata intorno alle 4 del mattino, mentre la festa di laurea era ancora in corso. Simona è stata trovata sul fondo della piscina, priva di sensi, da due ragazzi che si sono tuffati per tentare di salvarla. Portata fuori dall’acqua, è stata soccorsa dagli amici presenti che hanno provato a rianimarla prima dell’arrivo del 118, ma i tentativi si sono rivelati inutili: la giovane era già morta.

La notizia della morte di Simona ha sconvolto la comunità di Bagheria e l’intero ambiente sportivo locale. La giovane era molto conosciuta per il suo impegno nel mondo della pallavolo, sport che praticava da anni. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo tra amici, compagni di squadra e familiari.

Al momento non è il caso di fare considerazioni, nel rispetto della vittima e della famiglia”, ha dichiarato l’avvocato Mario Bellavista, legale della famiglia, aggiungendo che si attende il deposito dei risultati completi, compresi ulteriori esami ancora in corso. Solo dopo sarà possibile decidere eventuali azioni legali o richieste di approfondimento.

Nonostante l’esito parziale delle analisi, l’indagine rimane aperta e coordinata dalla Procura, che dovrà chiarire con esattezza la dinamica della caduta e verificare eventuali responsabilità legate alla sicurezza del luogo dell’incidente. Al momento non risultano iscritti nel registro degli indagati.

I risultati completi dell’autopsia, insieme a quelli ancora in corso, saranno fondamentali per ricostruire gli ultimi istanti di vita di Simona. L’obiettivo è comprendere se la morte sia stata il risultato esclusivo di un tragico incidente o se vi siano elementi che necessitano ulteriori accertamenti.

Nel frattempo, la famiglia continua ad attendere risposte. In segno di lutto, molte attività sportive locali hanno osservato un minuto di silenzio in memoria della giovane. “Una ragazza solare, piena di energia e con tanti sogni da realizzare”, così la ricordano i suoi compagni di squadra e i suoi allenatori.

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