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Ilaria Salis esulta: “Incredula e felice, il problema è l’Ungheria di Orban”

Pubblicato: 23/09/2025 13:49
Ilaria Salis esulta voto

“Sono incredula e felice”. Con queste parole Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, ha accolto l’esito della votazione della Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo, che ha respinto la richiesta di revoca della sua immunità parlamentare. Un risultato che la stessa Salis definisce come un chiaro segnale politico: “Il problema non è il mio processo, il problema è l’Ungheria di Viktor Orbán”.
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La parlamentare, intervistata dal Corriere della Sera, ha ribadito la propria posizione: “Sono pronta a farmi giudicare in Italia, da un tribunale imparziale e che rispetti lo stato di diritto”. Una dichiarazione che si inserisce in un clima di tensione politica e giudiziaria, con la vicenda che rimane tutt’altro che chiusa.

Il sostegno ricevuto in Europa

Uno degli aspetti che hanno colpito maggiormente Ilaria Salis in questa fase è stato il sostegno trasversale ricevuto a Bruxelles. L’eurodeputata ha raccontato di aver percepito vicinanza anche da parte di colleghi appartenenti al centrodestra, sebbene non abbia voluto rivelarne i nomi: “Preferisco non fare nomi, ma sono rimasta sollevata”.

Fondamentali, per l’esito finale della votazione in Commissione, sono stati i due voti provenienti dal Partito Popolare Europeo (Ppe), che hanno ribaltato i pronostici. Un dettaglio che conferma come la sua vicenda abbia superato i tradizionali schieramenti politici, trovando eco anche tra chi, fino a poco tempo fa, sembrava distante dalle posizioni della sinistra.

Attesa per la plenaria di Strasburgo

L’attenzione ora si sposta al 7 ottobre, quando il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, sarà chiamato a esprimersi con un voto a maggioranza semplice. Quel giorno rappresenterà un passaggio decisivo per il futuro politico e giudiziario della deputata.

Salis, pur felice per l’esito favorevole in Commissione, ha preferito mantenere un atteggiamento cauto: “Se festeggerò? C’è tempo e serve cautela. Ora devo completare il mio lavoro odierno in Commissione, poi stasera si vedrà”. Una dichiarazione che mostra la consapevolezza di una battaglia ancora in corso.

Paura e determinazione

Nelle sue parole non manca il ricordo dei momenti di tensione vissuti nelle ore precedenti alla votazione. “Avevo chiaramente il cuore in gola”, ha ammesso. Eppure, la parlamentare non rinnega nulla del suo percorso politico e delle denunce portate avanti in sede europea: “Ridirei tutto? Non c’è dubbio”.

La vicenda di Ilaria Salis rimane quindi un simbolo della contrapposizione tra istituzioni europee e governo ungherese, e allo stesso tempo un banco di prova per i principi di stato di diritto che l’Unione europea rivendica come fondamento della propria identità.

In attesa della decisione di Strasburgo, resta la certezza di un dato politico: la deputata italiana, eletta con oltre 176mila preferenze, ha dimostrato di poter contare su un sostegno ampio e inatteso, capace di trasformare la sua vicenda personale in un caso europeo di grande rilevanza.

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