
Anche Antonella Clerici ha scelto di esporsi sul dramma in corso a Gaza, prendendo pubblicamente posizione durante il suo programma “È sempre mezzogiorno” in onda su Rai 1. In un momento in cui molti volti noti dello spettacolo hanno manifestato solidarietà alla popolazione palestinese attraverso cortei o post sui social, la conduttrice ha preferito affidarsi al suo mezzo naturale: la televisione.
Durante la puntata andata in onda lunedì 23 settembre, Clerici ha interrotto la scaletta consueta del suo cooking show per rivolgersi direttamente al pubblico con un messaggio sentito e carico di emozione. “È in corso in queste ore uno sciopero generale per Gaza di molti operatori, anche qui in Rai, dei trasporti, delle scuole e della sanità”, ha esordito con tono serio. “Ormai è impossibile restare indifferenti a quello che sta succedendo”.
La conduttrice ha citato anche il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, per rafforzare il proprio punto di vista. “Come ha detto giustamente anche il cardinale, ‘se chiudi gli occhi su ciò che accade, perdi l’umanità’”, ha ricordato Clerici. Poi, con voce commossa, ha aggiunto: “È un massacro, rimanere inerti significa non avere più umanità”.
Anche Antonella Clerici prende posizione su Gaza, e lo fa in diretta su Rai1: 'Non si può restare indifferenti davanti a ciò che sta accadendo. Rimanere inerti di fronte a questo massacro vuol dire non avere più umanità'.
Mara Venier, prenda nota
22 settembre 2025 pic.twitter.com/8OaTJbQS8T— Italia Mattanza (@IMattanza) September 22, 2025
Il suo intervento si è chiuso con un appello alla pace: “Io non posso più vedere le immagini di quei bambini, di quelle persone che non hanno più una casa. Qualsiasi sia la motivazione, deve finire. Dobbiamo lavorare tutti per la pace. Non abbiamo più scuse. Io la penso così e lo dirò sempre”. Il pubblico in studio ha accolto le parole con un lungo applauso, mentre la conduttrice, visibilmente provata, ha ripreso il programma.
Nel frattempo, sui social network si è aperto un vivace dibattito. Da una parte c’è chi ha elogiato la scelta della Clerici, leggendo nel suo intervento il riflesso di quella “maggioranza silenziosa” che si schiera con il popolo palestinese. Dall’altra, non sono mancate le critiche, in particolare verso il mondo dello spettacolo accusato di intervenire solo quando la situazione mediatica lo permette.

Tra i commenti più duri apparsi su X (ex Twitter) e Facebook: “Belle parole da chi vive in una torre d’avorio”, “Ora che Gaza è rasa al suolo possono permettersi di parlare”, oppure “Quando c’erano i piccoli Bibas rapiti da Hamas, dov’erano tutti questi artisti?”. Alcuni utenti hanno anche sollevato accuse di ipocrisia e opportunismo nei confronti della conduttrice e dei suoi colleghi.
Altri hanno sottolineato il cambiamento di atteggiamento della Rai, ricordando che quando un cantante parlò di “genocidio” sul palco di Sanremo, la rete corse ai ripari con una dichiarazione ufficiale affidata a Mara Venier. “Oggi invece si moltiplicano le voci che prendono posizione, cosa è cambiato?”, si chiedono in molti online.
Non sono mancate nemmeno battute polemiche, come “Più che Rai 1, Piddì 1” o “Anche la Clerici cerca visibilità nella vetrina di Gaza”. Ma in mezzo a tanta polarizzazione, la presa di posizione della conduttrice ha riacceso un dibattito che coinvolge non solo la politica internazionale, ma anche il ruolo dei personaggi pubblici nel commentare i grandi eventi del mondo.
In un contesto delicato, segnato da tensioni anche in Italia — con cortei, scioperi e proteste — l’intervento della Clerici rappresenta uno degli esempi più significativi di come la televisione generalista italiana stia, lentamente, aprendo uno spazio per la riflessione anche su temi geopolitici estremamente divisivi.