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“Papà fa cose brutte alla mamma”. Il coraggio di un bambino: la telefonata che svela l’orrore in casa

Pubblicato: 23/09/2025 14:38

BORGIA (CATANZARO) – È stato messo agli arresti domiciliari un uomo di 33 anni, accusato di maltrattamenti contro familiari e conviventi nei confronti della compagna. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Catanzaro, dopo che è emerso un quadro di violenza fisica e psicologica reiterata all’interno delle mura domestiche.

A far scattare l’intervento delle autorità è stato uno dei figli minorenni della coppia, che ha avuto il coraggio di comporre il 112, il Numero unico per le emergenze, dopo aver assistito in diretta all’ennesima aggressione del padre contro la madre, scatenata da motivi futili.

Il ragazzino ha spiegato brevemente l’accaduto agli operatori della centrale operativa, che ha inviato subito una pattuglia dei carabinieri all’abitazione della famiglia, situata nel comune di Borgia, in provincia di Catanzaro. L’intervento immediato ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.

Dall’inizio delle indagini, è emerso che l’uomo avrebbe aggredito la compagna più volte negli ultimi quattro anni. Una violenza domestica silenziosa e mai denunciata dalla donna, che viveva nella paura di una possibile reazione ancora più violenta da parte del compagno.

Come misura cautelare, oltre agli arresti domiciliari, le autorità hanno proceduto anche al ritiro di una pistola regolarmente detenuta dall’uomo e delle relative munizioni, per garantire maggiore sicurezza alla vittima e ai figli.

Il Giudice per le indagini preliminari ha inoltre disposto il divieto di avvicinamento alla compagna, che è stata trasferita in una struttura protetta, dove si trova attualmente in un contesto sicuro. Per la donna è stato attivato un percorso di tutela e supporto psicologico, fondamentale per uscire dalla spirale di violenza.

Il caso ricorda un episodio simile avvenuto a Viterbo lo scorso giugno, dove un bambino di 10 anni ha salvato la madre allertando il 112 mentre il padre, armato di coltelli, minacciava di ucciderla. Anche in quell’occasione i carabinieri sono intervenuti tempestivamente e l’uomo è stato denunciato per maltrattamenti aggravati.

La donna vittima dell’aggressione a Viterbo era stata successivamente portata in ospedale insieme ai figli e accolta nel “percorso rosa”, un protocollo ospedaliero dedicato alle vittime di violenza domestica. Le autorità ribadiscono l’importanza di denunciare, anche tramite segnalazioni indirette, come quelle fatte dai figli.

Questi casi testimoniano quanto sia fondamentale l’intervento dei minori nel rompere il silenzio e quanto sia necessario rafforzare i presidi di protezione per le donne, attraverso collaborazione tra forze dell’ordine, strutture sanitarie e centri antiviolenza.

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