
La cronaca degli ultimi giorni ha riportato al centro del dibattito pubblico un tema che da tempo divide l’opinione pubblica: il legame tra politica e odio. Due episodi lontani nello spazio, ma vicini nella narrazione mediatica, hanno infatti scosso profondamente il panorama politico. Da un lato, il brutale omicidio di Charlie Kirk, attivista conservatore trentunenne ucciso con un colpo di fucile durante un comizio. Dall’altro, le manifestazioni violente esplose lunedì 22 settembre in diverse piazze italiane.
Proprio su questa doppia cornice si è inserito l’intervento di Roberto Saviano, che non ha perso l’occasione per puntare il dito contro la premier Giorgia Meloni, accusata ancora una volta di alimentare un clima di tensione.
Le accuse dello scrittore
Ospite del programma 4 di sera, condotto da Paolo Del Debbio, Saviano è stato incalzato sul ruolo della politica e sull’uso mediatico dell’omicidio Kirk. Il giornalista e scrittore campano ha riconosciuto che è inevitabile che la premier parli di una vicenda che ha “egemonizzato il dibattito in tutto il mondo”, ma ha subito precisato: “Il rischio è che Meloni monopolizzi il discorso per evitare di affrontare questioni nazionali e internazionali più importanti”.
Un passaggio che ha fatto da preludio all’accusa più dura. Alla domanda di un inviato sul presunto odio politico in Italia, Saviano ha risposto senza esitazioni: “Sì, esiste e lo ha innescato anche lei”. Una dichiarazione che ha immediatamente acceso il dibattito, trasformandosi in un vero e proprio atto d’accusa verso Palazzo Chigi e la sua linea comunicativa.

La reazione e la polemica
Le parole di Saviano hanno suscitato polemiche, soprattutto negli ambienti della destra, dove molti esponenti sottolineano che la violenza non sarebbe generata dal governo, ma arriverebbe piuttosto da frange della sinistra radicale. L’omicidio di Charlie Kirk, così come gli episodi di disordini nelle piazze italiane, vengono portati come esempio concreto di un clima che, a detta della destra, dimostrerebbe esattamente il contrario di quanto affermato dallo scrittore.
Non è la prima volta che Saviano lega il nome della premier a una responsabilità indiretta nei confronti dell’odio politico. Già in passato, più volte, ha sostenuto che il linguaggio e le prese di posizione del governo abbiano contribuito ad esasperare i toni del dibattito pubblico.
Roberto Saviano: "Anche Giorgia #Meloni ha innescato l'odio"#4disera è in diretta su #Rete4 e in streaming su Mediaset Infinity pic.twitter.com/wMP5n5ZDvA
— 4 di sera (@4disera) September 22, 2025
Un dibattito che resta aperto
La vicenda mette in luce una volta di più quanto il tema dell’odio sia diventato centrale nella dialettica politica italiana. Le accuse di Saviano e la replica indiretta della destra mostrano due narrazioni contrapposte: da un lato chi denuncia una comunicazione aggressiva attribuita a Giorgia Meloni, dall’altro chi rivendica la violenza proveniente dalle piazze e dalle frange antagoniste.
Intanto, il dolore per la morte di Charlie Kirk e la preoccupazione per i disordini registrati nelle città italiane continuano a pesare sul clima politico, trasformando la cronaca in terreno di scontro ideologico e confermando quanto l’odio, evocato da più parti, sia ormai diventato un’arma dialettica difficile da disinnescare.