
Una serata di tensione ha attraversato Torino, dove migliaia di manifestanti hanno preso parte a un corteo in solidarietà alla Global Sumud Flotilla. La mobilitazione, partita da piazza Castello, si è conclusa con l’occupazione dei binari della stazione di Porta Susa, provocando gravi disagi alla circolazione ferroviaria.
L’occupazione dei binari e i disagi ai treni
Intorno alle 20, un gruppo di manifestanti ha trovato un accesso aperto ed è entrato nella stazione, salendo sulle banchine e fermando la partenza di un treno regionale pronto a muoversi. Durante l’azione, sulle pareti e sui binari sono comparse scritte come “Morte al sionismo” e “Leonardo sparati”, con riferimento all’azienda accusata dai manifestanti di sostenere militarmente Israele.
Alcuni cartelli e slogan hanno preso di mira direttamente le istituzioni italiane: il nome della premier Giorgia Meloni è stato dipinto all’interno di un mirino tracciato con vernice nera. Vetrate e carrozze di un convoglio regionale sono state imbrattate, mentre lungo i binari i partecipanti hanno ballato e cantato.

Le conseguenze sul traffico ferroviario sono state immediate: decine di treni regionali bloccati, mentre almeno cinque collegamenti ad alta velocità hanno subito limitazioni. Una situazione che ha aggravato i disagi già segnalati in altre stazioni del Piemonte.
Dal corteo alla stazione, la protesta pro Palestina

Il corteo era partito in inizio serata dalla Prefettura, con oltre duemila persone che hanno attraversato le vie del centro scandendo slogan a favore della causa palestinese. Dal palco improvvisato in piazza Castello i promotori hanno invitato alla resistenza, definendo la loro azione “un equipaggio di terra a sostegno di chi oggi è sulla Flotilla e di chi nella notte è stato attaccato dai droni”.
I manifestanti hanno criticato apertamente le istituzioni, accusando il governo italiano di voler mascherare la propria politica con l’invio di navi umanitarie, pur continuando a fornire armi. “Il popolo italiano è sveglio, dietro queste parole c’è solo ipocrisia”, hanno ribadito al microfono, richiamando anche la solidarietà agli arrestati delle piazze di tutta Italia.
Una piazza composita e le misure di sicurezza
Alla manifestazione hanno preso parte varie realtà politiche e sindacali: dal collettivo Cambiare Rotta a Cua, fino a Usb, Avs, PCI e Cgil. La Gtt ha disposto la chiusura degli accessi alla metropolitana nelle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, su richiesta delle autorità, ma i manifestanti sono comunque riusciti a forzare un varco e a riversarsi sui binari.
Gli organizzatori hanno già annunciato nuove iniziative per i prossimi giorni, parlando di una mobilitazione permanente e minacciando “dieci, cento, mille occupazioni” in nome della solidarietà con la Global Sumud Flotilla.