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Trump: “I Paesi Nato dovrebbero abbattere jet Russia se invadono spazio aereo”

Pubblicato: 24/09/2025 07:48

Donald Trump torna a far parlare di sé con una dichiarazione che rischia di alimentare ulteriori tensioni tra Russia e Nato. Durante un incontro bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, l’ex presidente americano ha detto chiaramente che i Paesi dell’Alleanza Atlantica dovrebbero “abbattere i jet russi” in caso di violazioni dello spazio aereo.

Alla domanda diretta su come dovrebbero reagire i Paesi membri della Nato in caso di incursioni russe, Trump ha risposto con un secco “Sì”, lasciando intendere che la risposta armata è, a suo avviso, legittima. L’affermazione è stata fatta pubblicamente, nel corso del bilaterale con Zelensky, aumentando il peso delle sue parole in un contesto già delicato sul piano geopolitico.

Interpellato successivamente sulla possibilità che gli Stati Uniti intervengano direttamente in difesa degli alleati in scenari del genere, Trump ha risposto con cautela: “Dipende dalle circostanze. Sapete, noi abbiamo una posizione risoluta in relazione alla Nato”. Una risposta ambigua che lascia aperti più scenari e riflette una visione condizionata dalla linea di politica estera che l’ex presidente ha sempre promosso: duro sostegno militare, ma con riserva.

Negli ultimi giorni, le violazioni dello spazio aereo da parte della Russia sono aumentate, alimentando le preoccupazioni tra i membri orientali della Nato. La Polonia ha dovuto far decollare i propri caccia F-15 e F-35 per intercettare una serie di droni sospetti provenienti dalla direzione del confine ucraino.

L’episodio più grave si è verificato lo scorso venerdì, quando tre caccia russi MiG-31 hanno attraversato lo spazio aereo dell’Estonia, sorvolando il Golfo di Finlandia per circa dodici minuti. Si è trattato di una delle violazioni più eclatanti degli ultimi mesi, e ha immediatamente innescato una risposta congiunta da parte dell’Alleanza Atlantica.

A reagire sono stati anche i F-35 italiani, attualmente di stanza in Estonia nell’ambito delle missioni di difesa aerea Nato. I caccia dell’Aeronautica Militare si sono alzati in volo per intercettare i jet russi, seguendo i protocolli previsti in caso di sconfinamenti non autorizzati. Nessun confronto diretto si è verificato, ma la tensione resta alta.

L’Estonia, così come altri Stati baltici, ha chiesto con urgenza un rafforzamento della presenza militare Nato nella regione. Le continue provocazioni da parte della Russia sono viste come un tentativo deliberato di testare i limiti della reazione occidentale e saggiare la determinazione dell’Alleanza.

Le parole di Trump, in questo contesto, suonano come un incoraggiamento a un approccio più aggressivo. Non è la prima volta che l’ex presidente sostiene una linea dura nei confronti di Mosca, ma l’affermazione sull’abbattimento dei jet russi rappresenta una novità, almeno nei toni così espliciti, rispetto al suo passato alla Casa Bianca.

Il portavoce del Cremlino non ha ancora commentato, ma è prevedibile che le dichiarazioni di Trump vengano utilizzate dalla propaganda russa per rafforzare la narrativa di una Nato ostile e pronta al conflitto. Intanto, il dibattito tra i Paesi membri si riaccende: quanto è lecito spingersi nella difesa dello spazio aereo senza innescare un’escalation diretta con Mosca?

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