Vai al contenuto

Italia in guerra? Ecco chi sarebbe chiamato: età e rifiuto, tutte le regole

Pubblicato: 25/09/2025 13:01

Negli ultimi tempi, la domanda “Cosa succederebbe se anche l’Italia fosse coinvolta in una guerra?” è tornata a farsi sentire con forza, complice l’eco dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente. L’ansia da scenario internazionale si mescola con la curiosità (e la paura) di sapere che cosa prevedono davvero le nostre leggi: chi sarebbe chiamato a difendere il Paese, chi verrebbe escluso e quali sono le categorie a rischio? Facciamo chiarezza, con uno sguardo pop e diretto su una delle tematiche più calde del momento.

Per cominciare, l’Italia – membro della NATO – è vincolata dall’articolo 5 del trattato: se uno Stato dell’alleanza viene attaccato, tutti gli altri devono intervenire. Ma cosa prevede la nostra Costituzione? L’articolo 11 recita che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa”, ma lascia spazio alla difesa: l’articolo 78 delega alle Camere la dichiarazione di stato di guerra, dando al governo poteri speciali. Tradotto: in caso di attacco, è il Parlamento a decidere e a mettere in moto il meccanismo della difesa collettiva.

Le regole della difesa: chi scende in campo per primo

Soldati italiani in assetto di guerra

La leva militare in caso di guerra: chi è obbligato a presentarsi?

In uno scenario di emergenza, i primi a essere mobilitati sarebbero i militari in servizio: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Solo dopo si passerebbe agli ex militari congedati da meno di cinque anni, che potrebbero essere richiamati. E se le forze in campo non fossero sufficienti? Toccherebbe ai civili: la legge prevede l’arruolamento dei cittadini dai 18 ai 45 anni, a seconda dell’idoneità fisica accertata da una visita medica.

La leva militare in Italia è stata sospesa nel 2004, ma non cancellata: resta attivabile in casi eccezionali tramite un decreto del Presidente della Repubblica. In questa ipotesi, si allargherebbe il bacino dei chiamati. Ma ci sono categorie esentate: donne in gravidanza, Vigili del Fuoco, Polizia penitenziaria e Polizia locale. Per tutti gli altri, la commissione medica stabilirebbe chi è idoneo, rivedibile o definitivamente escluso.

Le categorie esentate e i limiti di età

Giovani italiani e leva militare: le nuove regole

L’articolo 52 della nostra Costituzione parla chiaro: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge”. Attenzione però: la chiamata alle armi non è facoltativa. Rifiutare comporta conseguenze, proprio come accadeva durante la Seconda guerra mondiale, quando intere generazioni furono arruolate per difendere il Paese da una minaccia percepita come esistenziale.

Non tutti sono arruolabili: oltre agli esenti già citati, il servizio viene escluso per motivi di salute o dichiarata inidoneità dalle commissioni mediche. Ma la regola è una: se arriva la chiamata, bisogna rispondere, salvo casi particolari.

Leva obbligatoria: una possibilità ancora aperta?

Mobilitazione nazionale e scenario di guerra in Italia

Oggi la prospettiva di una leva obbligatoria sembra distante, ma non è mai stata davvero archiviata. In un contesto mondiale segnato da tensioni crescenti, l’Italia resta legata sia agli obblighi internazionali sia alle norme interne. Forse lo scenario appare remoto – ma la possibilità che la leva torni a essere realtà non può dirsi del tutto esclusa. Un dettaglio spesso dimenticato che, tra notizie e paure, vale la pena ricordare: il capitolo della leva in Italia non è mai stato completamente chiuso. E, se necessario, potrebbe essere riaperto in qualsiasi momento.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure