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“Ma che fai con quella roba?”. Bufera in famiglia per il super vip: letteralmente infangata

Pubblicato: 25/09/2025 13:51

Le grandi sale delle Nazioni Unite a New York hanno ospitato, nei giorni scorsi, un intervento che ha attirato l’attenzione dei media internazionali. Non si trattava di un politico o di un diplomatico di lungo corso, ma della giovane figlia di due star di Hollywood, che ha deciso di usare il proprio spazio pubblico per lanciare un messaggio personale e controverso. Il tema, a distanza di anni dall’emergenza sanitaria, continua a dividere: le mascherine.
Leggi anche: Italia, impennano contagi covid. Nuova variante: i sintomi particolari

In un contesto ufficiale e carico di simbolismo come quello dell’Onu, la voce di una ragazza di 19 anni ha suscitato consensi e critiche in egual misura. Un appello che ha riaperto ferite non del tutto rimarginate nella società, e che tocca da vicino milioni di persone che hanno vissuto, o ancora vivono, le presunte conseguenze del Covid-19.

L’appello di Violet Affleck all’Onu

La protagonista è Violet Affleck, figlia degli attori Jennifer Garner e Ben Affleck, che ha parlato indossando una mascherina Ffp2 durante un incontro dedicato alla qualità dell’aria. Attivista e studentessa al primo anno del Davenport College di Yale, la giovane ha sottolineato l’importanza di continuare a utilizzare dispositivi di protezione individuale per contenere la diffusione del virus.

La sua posizione nasce da un’esperienza personale: Violet è stata colpita dal Long Covid nel 2019 e, già lo scorso anno, aveva chiesto un ripensamento delle regole sulle mascherine, in particolare nelle strutture sanitarie. La sua battaglia è dunque legata a una testimonianza diretta e a un vissuto segnato dalle conseguenze di lungo periodo della malattia.

Le reazioni e le critiche

L’intervento della giovane Affleck non è passato inosservato. La giornalista de La Verità, Maddalena Loy, ha commentato con toni critici definendo il suo discorso “delirante” e sostenendo che richieste di questo tipo sarebbero l’effetto delle restrizioni anti-Covid sull’equilibrio mentale delle persone. Una posizione che evidenzia quanto il tema resti fortemente divisivo, a cavallo tra salute pubblica e libertà individuali.

Le grandi sale delle Nazioni Unite a New York hanno ospitato, nei giorni scorsi, un intervento che ha attirato l’attenzione dei media internazionali. Non si trattava di un politico o di un diplomatico di lungo corso, ma della giovane figlia di due star di Hollywood, che ha deciso di usare il proprio spazio pubblico per lanciare un messaggio personale e controverso. Il tema, a distanza di anni dall’emergenza sanitaria, continua a dividere: le mascherine. In un contesto ufficiale e carico di simbolismo come quello dell’Onu, la voce di una ragazza di 19 anni ha suscitato consensi e critiche in egual misura. Un appello che ha riaperto ferite non del tutto rimarginate nella società, e che tocca da vicino milioni di persone che hanno vissuto, o ancora vivono, le presunte conseguenze del Covid-19. L’appello di Violet Affleck all’Onu La protagonista è Violet Affleck, figlia degli attori Jennifer Garner e Ben Affleck, che ha parlato indossando una mascherina Ffp2 durante un incontro dedicato alla qualità dell’aria. Attivista e studentessa al primo anno del Davenport College di Yale, la giovane ha sottolineato l’importanza di continuare a utilizzare dispositivi di protezione individuale per contenere la diffusione del virus. La sua posizione nasce da un’esperienza personale: Violet è stata colpita dal Long Covid nel 2019 e, già lo scorso anno, aveva chiesto un ripensamento delle regole sulle mascherine, in particolare nelle strutture sanitarie. La sua battaglia è dunque legata a una testimonianza diretta e a un vissuto segnato dalle conseguenze di lungo periodo della malattia. Le reazioni e le critiche L’intervento della giovane Affleck non è passato inosservato. La giornalista de La Verità, Maddalena Loy, ha commentato con toni critici definendo il suo discorso “delirante” e sostenendo che richieste di questo tipo sarebbero l’effetto delle restrizioni anti-Covid sull’equilibrio mentale delle persone. Una posizione che evidenzia quanto il tema resti fortemente divisivo, a cavallo tra salute pubblica e libertà individuali. Il parere degli esperti Al di là delle polemiche, il medico Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), ha ricordato come in Italia una larga parte della popolazione fragile continui spontaneamente a indossare le mascherine. Secondo i dati citati, circa il 70% delle persone con patologie respiratorie utilizza il dispositivo in spazi chiusi, come ambulatori, mezzi pubblici e luoghi affollati. Questo dato suggerisce che, indipendentemente dalle normative, esiste una consapevolezza diffusa sull’importanza della prevenzione tra chi è più esposto ai rischi sanitari. Un tema ancora aperto A distanza di oltre cinque anni dallo scoppio della pandemia, il discorso di Violet Affleck mette in luce come il tema delle mascherine sia tutt’altro che superato. La sua esperienza personale e il suo appello pubblico alimentano un dibattito che riguarda non solo la gestione della salute, ma anche il rapporto tra paura, memoria collettiva e libertà individuale. Il suo intervento alle Nazioni Unite resta dunque uno spunto di riflessione su come la società, divisa tra chi invoca prudenza e chi rivendica la normalità, continui a confrontarsi con l’eredità lasciata dal Covid-19.

Il parere degli esperti

Al di là delle polemiche, il medico Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), ha ricordato come in Italia una larga parte della popolazione fragile continui spontaneamente a indossare le mascherine. Secondo i dati citati, circa il 70% delle persone con patologie respiratorie utilizza il dispositivo in spazi chiusi, come ambulatori, mezzi pubblici e luoghi affollati.

Questo dato suggerisce che, indipendentemente dalle normative, esiste una consapevolezza diffusa sull’importanza della prevenzione tra chi è più esposto ai rischi sanitari.

Un tema ancora aperto

A distanza di oltre cinque anni dallo scoppio della pandemia, il discorso di Violet Affleck mette in luce come il tema delle mascherine sia tutt’altro che superato. La sua esperienza personale e il suo appello pubblico alimentano un dibattito che riguarda non solo la gestione della salute, ma anche il rapporto tra paura, memoria collettiva e libertà individuale.

Il suo intervento alle Nazioni Unite resta dunque uno spunto di riflessione su come la società, divisa tra chi invoca prudenza e chi rivendica la normalità, continui a confrontarsi con l’eredità lasciata dal Covid-19.

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Ultimo Aggiornamento: 25/09/2025 13:59

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