
Gli episodi di aggressioni da parte di animali, in particolare quando coinvolgono razze considerate pericolose, continuano a destare allarme. La convivenza tra uomo e cane si fonda sulla fiducia, ma quando questa viene meno, per incuria o responsabilità mancata dei proprietari, le conseguenze possono essere devastanti.
Negli Stati Uniti, come in molti altri Paesi, le autorità locali affrontano regolarmente il tema della sicurezza legata agli animali domestici. Eppure, nonostante i controlli e le regole, ogni tanto emergono episodi tragici che scuotono l’opinione pubblica e sollevano nuove discussioni sulla gestione e la custodia dei cani.

L’aggressione e il dramma di Janelle Scott
Questa volta la vittima è Janelle Scott, 38 anni, residente a Okmulgee, in Oklahoma. Il 9 settembre stava facendo un giro in bicicletta insieme al fidanzato quando è stata improvvisamente assalita da due pitbull. Secondo quanto riferito dagli investigatori, gli animali sarebbero usciti da un camper parcheggiato nella zona, per ragioni ancora da chiarire. L’attacco è stato violentissimo: “le ferite a braccia e gambe erano gravi e significative”, hanno spiegato i medici.
Il compagno della donna ha tentato disperatamente di difenderla, arrivando a lottare con i due cani: uno di loro è rimasto ucciso durante la colluttazione. Sul posto sono arrivati i soccorsi che hanno trasportato Janelle in ospedale in condizioni critiche.
L’amputazione e la battaglia per sopravvivere
I sanitari hanno cercato di salvare il più possibile, ma le lesioni riportate erano troppo gravi. Inizialmente è stata disposta l’amputazione del braccio destro e della gamba sinistra, ma in seguito i medici hanno dovuto procedere anche sugli altri due arti. La madre di Janelle, Cheryl, ha raccontato con dolore l’epilogo: “Hanno fatto tutto il possibile per evitare, ma alla fine si sono arresi”.
La solidarietà attraverso le donazioni
La famiglia ha avviato una raccolta fondi su GoFundMe per coprire le spese mediche e sostenere la madre, costretta a lasciare il lavoro per stare accanto alla figlia. “Ciao a tutti, mi chiamo Shay e mia cugina Nellie è stata aggredita… Ogni donazione è molto apprezzata”, si legge nella campagna che ha già raccolto oltre 17.800 dollari (circa 15.300 euro). “Ricordatevi, siamo donne forti e supereremo anche questo”, conclude il messaggio.
Un gesto di solidarietà che mostra come, anche nei momenti più bui, la comunità sappia stringersi attorno a chi ha bisogno.