
Il sette, le sette guerre indicate da Trump che, ipse dixit, ha fatto terminare, non è un numero a caso, insieme al numero 3, è un numero importantissimo nella Bibbia. I 7 giorni della creazione, i 7 candelabri, le 7 coppe, i 7 sigilli, i 7 doni dello Spirito Santo, è un numero che rappresenta la perfezione, l’intervento divino dei piani di Dio. Non lo ha detto a caso perché la comunicazione è tutto nel mondo trumpiano, di base evangelico, come evangeliche erano in parte le tesi del nuovo martire cristiano Charlie Kirk.
Lo Spirito Santo del 7, nella sua pluralità da Vecchio testamento, è antipapista, contrario all’1, come lo sono gli ebrei, che non hanno mai avuto un vicario di Dio, Trinità numero 3, in terra, e questo li rende liberi nell’interpretazione della Bibbia, e ne consente libertà di azione. Liberi e forti, più forti con i deboli che con i potenti, al contrario dell’appello di Don Sturzo. Il rapporto tra evangelici e sionisti ortodossi è in sostanza numerologico, come nella Cabala, i numeri sono la prova dell’esistenza di Dio dalla Creazione in avanti.
Per cui Trump per equipararsi ad un livello superiore necessariamente doveva trovare 7 guerre a cui ha messo fine per dichiarare che l’ONU è lui, pertanto l’organismo di New York è inutile. Rivolgetevi a me che sono più efficace dei caschi bianchi, cosa peraltro, se non vera, verosimile. Che l’ONU, organismo nato dalla Società delle Nazioni, per risolvere i conflitti dopo due tremende guerre mondiali sia ormai svuotato della spinta originaria è chiaro a tutti.
Gli organismi a questo livello li fanno i vincitori, ma nel frattempo la geopolitica è cambiata, e l’ONU, sempre meno efficace sui conflitti, si è dedicato ai diritti. Quando non sai (o non puoi) fare insegna, dice un proverbio esemplificativo del percorso delle Nazioni Unite. E l’inefficacia dell’assise è stata evidente nel tempo, irregolare, che si è preso Trump, triplo rispetto alle regole, senza che nessuno lo abbia interrotto nel rispetto delle regole assembleari. Da padrone del mondo libero, o presunto tale. Se lui può fare quello che vuole, dire quello che vuole senza aderenza non tanto alla verità, che è sempre di parte, ma alla Storia, a che serve l’ONU? Ci si rivolge a chi comanda, magari biondo, pace fatta e punto a capo. Questo il leit motiv che fuoriesce dal palazzo di vetro di NY, città stato di Donald l’Escatologico.