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Corpo trovato a pezzi in un sacco, svolta nel caso: “Lo hanno preso”

Pubblicato: 25/09/2025 08:35
Spoleto corpo pezzi fermato

Ci sono scoperte che segnano per sempre una comunità. La quiete di una città viene interrotta da un dettaglio imprevisto, da un oggetto che non dovrebbe trovarsi lì, da un presagio che subito diventa certezza. Un sacco abbandonato, un gesto di fredda crudeltà, un corpo senza vita restituito all’attenzione collettiva. Da quel momento, nulla resta più uguale.
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L’attesa e la paura

Quando un giovane sparisce, le ore si trasformano in angoscia. I messaggi che non arrivano, gli appuntamenti mancati, i colleghi che iniziano a chiedersi il perché: ogni segnale diventa un indizio che alimenta il sospetto. Gli amici cercano risposte, le famiglie si stringono nel dolore, mentre la città osserva con timore. Poi, il silenzio si interrompe con una verità che nessuno avrebbe voluto ascoltare.

Il cadavere di Bala Sagor

A Spoleto, nella zona di via Primo Maggio, il corpo di Bala Sagor, 21 anni, giovane bengalese, è stato ritrovato dentro un sacco nero abbandonato in un fossato. La macabra scoperta ha confermato i timori nati dopo la sua scomparsa. Il ragazzo era ospite di una casa di accoglienza e lavorava come aiuto cuoco in un ristorante della città. Da alcuni giorni non si era presentato né in comunità né sul posto di lavoro, facendo scattare la mobilitazione di amici e conoscenti che sui social avevano lanciato appelli per ritrovarlo.

Le indagini e gli indizi raccolti

Le indagini coordinate dalla Procura di Spoleto hanno portato al fermo di Shuryn Dmytro, 32enne ucraino. Secondo gli inquirenti, a suo carico sarebbero stati raccolti gravi indizi di colpevolezza, frutto delle testimonianze di conoscenti della vittima e dei vicini di casa dell’indagato. Un ruolo fondamentale hanno avuto anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate lungo le strade cittadine e nelle abitazioni private nei pressi del luogo del ritrovamento.

Il dettaglio decisivo della bicicletta

Un elemento ha permesso agli investigatori di identificare la vittima già nelle prime ore: accanto al sacco nero in cui era stato rinchiuso il corpo è stata trovata una bicicletta elettrica. Il mezzo risultava di proprietà del giovane bengalese. La ricognizione medico-legale sui resti ha successivamente confermato l’identità, dissipando ogni dubbio.

L’arresto e la detenzione

Dopo aver raccolto elementi ritenuti sufficienti, i carabinieri hanno eseguito il fermo di Dmytro, che è stato trasferito nella Casa di Reclusione di Spoleto. Le indagini proseguono per chiarire il movente del delitto e ricostruire con precisione le ore che hanno preceduto la morte del ventunenne.

Una comunità sotto shock

La notizia dell’omicidio di Bala Sagor ha profondamente colpito la comunità di Spoleto, che lo aveva conosciuto per il suo impegno lavorativo e il suo percorso di integrazione. La brutalità della vicenda lascia aperti molti interrogativi, mentre il dolore di chi lo aveva accolto e sostenuto si unisce alla richiesta di verità e giustizia.

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