
La cabina dondolava silenziosamente nel buio pesto, trasportando i suoi occupanti in un pellegrinaggio notturno verso la quiete del ritiro. Erano tredici anime in cerca di meditazione e pace, ognuna avvolta nei suoi pensieri e nelle sue vesti safran, dirette verso le alture dove sorgeva il monastero. Un misto di lingue e culture – dall’Asia all’Europa – era raccolto in quel piccolo spazio sospeso tra cielo e terra.
All’improvviso, il silenzio della notte fu squarciato da un rumore agghiacciante, un suono metallico di cedimento irreparabile. La fune tesa, l’unica loro ancora, si spezzò. In un istante di orrore e caos, la cabina precipitò nel vuoto, schiantandosi al suolo e trasformando la sacra missione in una tragedia improvvisa. Sette di loro non sopravvissero, mentre le tenebre avvolgevano il luogo dell’incidente, testimone muto di una promessa di spiritualità brutalmente interrotta.
La tragedia in Sri Lanka
Sette monaci buddisti hanno perso la vita in una tragedia in funivia avvenuta in Sri Lanka nella notte, un evento che ha scosso profondamente la comunità religiosa globale. L’incidente ha avuto luogo mentre il gruppo si stava dirigendo verso il monastero di Na Uyana, un rinomato centro di spiritualità situato nel cuore del Paese. Le autorità di polizia locali hanno confermato il tragico bilancio, specificando che le indagini preliminari suggeriscono un cedimento strutturale come causa scatenante. La notizia ha assunto un rilievo internazionale a causa della nazionalità delle vittime, che includevano monaci provenienti non solo dallo Sri Lanka, ma anche da India, Russia e Romania, a testimonianza del ruolo del monastero come punto di riferimento spirituale globale.
Dettagli e dinamiche dell’incidente
L’incidente è stato innescato dalla rottura della fune dell’impianto della funivia, provocando la precipitazione della cabina. Questa struttura di trasporto era presumibilmente essenziale per raggiungere il complesso del monastero, data la sua ubicazione remota o collinare. I funzionari di polizia hanno riferito che a bordo della cabina c’erano un totale di tredici monaci. Il drammatico impatto al suolo è stato fatale per la maggioranza degli occupanti.
Il bilancio delle vittime e i feriti
Il bilancio si è rivelato subito gravissimo: sette monaci sono morti a causa delle lesioni riportate nell’impatto. Questa è una perdita immane per il monastero e per la Sangha (la comunità monastica) buddista. Non tutti i passeggeri, per fortuna, hanno perso la vita: due monaci sono riusciti a sopravvivere riportando soltanto ferite lievi. La situazione è, tuttavia, estremamente critica per altri quattro monaci, che hanno riportato ferite gravi e versano in condizioni critiche. Le loro possibilità di recupero sono al momento incerte, e l’intera comunità è in apprensione.
Il contesto del monastero Na Uyana
Il monastero di Na Uyana si trova a circa 130 chilometri a nord-est di Colombo, nella zona centrale dello Sri Lanka. È un luogo di grande significato spirituale, noto per la sua rigorosa osservanza della tradizione della foresta e per essere un attivo centro di pratica della meditazione Vipassana. L’isolamento e la tranquillità ricercati per la pratica spirituale rendono talvolta necessario l’uso di mezzi di trasporto specializzati come la funivia. La presenza tra le vittime di monaci provenienti da India, Russia e Romania sottolinea la vocazione internazionale del centro, che attrae praticanti in cerca di un autentico ritiro spirituale da ogni angolo del mondo.
L’apertura delle indagini e l’impegno istituzionale
Le autorità hanno immediatamente avviato una vasta operazione di soccorso e hanno dato il via a un’inchiesta approfondita per accertare le cause precise del cedimento. L’obiettivo primario dell’indagine è stabilire se la rottura della fune sia dovuta a un difetto di fabbricazione, a una mancanza di manutenzione o a un’altra forma di negligenza. L’attenzione si concentra ora sui protocolli di sicurezza e sulle ispezioni che avrebbero dovuto essere eseguite sull’impianto. Il governo dello Sri Lanka e le principali organizzazioni buddiste hanno espresso il loro profondo cordoglio e hanno promesso pieno sostegno alle famiglie dei deceduti e ai monaci feriti, impegnandosi a garantire la massima trasparenza sull’indagine affinché simili tragedie possano essere prevenute in futuro.