Vai al contenuto

Colpita da malore nello studio medico: inutili i soccorsi per Maddalena Carta

Pubblicato: 26/09/2025 18:07

La comunità di Dorgali, in provincia di Nuoro, è stata colpita da una profonda ondata di dolore, incredulità e rabbia per l’improvvisa e prematura scomparsa della dottoressa Maddalena Carta, spirata a soli 38 anni. La dottoressa, stimatissima medico di famiglia, è morta a causa di un malore che l’ha colpita mentre era impegnata ad assistere i suoi numerosi pazienti.

Questo tragico evento ha immediatamente sollevato una condanna ferma da parte della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che ha parlato senza mezzi termini di “un’altra inaccettabile morte sul lavoro“, mettendo in luce le drammatiche criticità del sistema sanitario, in particolare nella medicina territoriale.

La dedizione che le è costata la vita

La dottoressa Carta era una figura centrale e indispensabile per la sua comunità. Quotidianamente, riceveva nel suo studio i suoi oltre 1800 assistiti, ma nei giorni precedenti al malore, il suo carico di lavoro era diventato insostenibile. A causa dell’assenza per malattia degli altri due medici di famiglia del paese, la dottoressa Maddalena Carta si era ritrovata a dover far fronte a un bacino di utenza che contava ben 5000 persone.

Secondo le testimonianze, la dottoressa pare avesse avvertito i primi sintomi del malessere già nei giorni precedenti, durante le visite. Tuttavia, animata da un senso del dovere e una dedizione che la distingueva, avrebbe trascurato i crescenti disturbi fisici pur di non lasciare i tanti pazienti in attesa. Come ha sottolineato il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, “alla sua salute ha anteposto la cura dei pazienti, e questo le è costato la vita.”

La tragica sequenza degli eventi

La situazione clinica della dottoressa è precipitata improvvisamente nel pomeriggio di mercoledì scorso. Rendendosi conto di essere al limite e di stare per crollare, Maddalena Carta ha avuto la forza di allertare il 118. “Venite, non mi sento bene,” sarebbero state le sue ultime parole durante la concitata telefonata.

I soccorsi sono stati immediati, e il personale di emergenza l’ha trasportata d’urgenza all’ospedale San Francesco di Nuoro. Qui è giunta in gravissime condizioni. Data la serietà del quadro clinico, i colleghi hanno subito disposto il trasferimento in elisoccorso presso l’ospedale Brotzu di Cagliari, una struttura più attrezzata per gestire l’emergenza. Nonostante tutti gli sforzi, la dottoressa è stata ricoverata fino a ieri sera, quando il suo cuore ha smesso di battere per sempre, lasciando un vuoto incolmabile.

La condanna della federazione dei medici: “Una morte sul lavoro”

La notizia della scomparsa ha sconvolto non solo Dorgali ma l’intera categoria medica. La dottoressa Carta viene ricordata da tutti come una professionista sempre disponibile e pronta ad accorrere in aiuto di chiunque avesse bisogno, incarnando i più alti principi del Codice deontologico.

Il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, ha espresso parole di ferma condanna, definendo l’accaduto come una “morte sul lavoro”. La sua dichiarazione è un grido di allarme sulla condizione della sanità territoriale: “La giovane collega è rimasta l’unico medico di medicina generale a presidiare una comunità di 5000 assistiti. Una comunità che non ha voluto lasciare, nonostante il malessere che la attanagliava.”

La Federazione ha ribadito che lo Stato ha “il dovere e l’obbligo di mettere in atto provvedimenti per evitare morti come questa,” condannando la situazione che vede “sempre più territori sguarniti dei più essenziali presidi di assistenza, in primis il medico di famiglia, con conseguenti sovraccarichi di lavoro per chi resta.” Questa drammatica realtà, di cui la Sardegna è “il paradigma,” si ripropone in tutta Italia, dalle zone rurali a quelle periferiche delle grandi città.

Lutto cittadino per l’ultimo saluto

Il tragico evento ha scosso profondamente anche le istituzioni locali. Il sindaco di Dorgali ha pienamente condiviso le preoccupazioni della Fnomceo, sottolineando: “Quanto accaduto ci fa pensare allo stress a cui i medici sono sottoposti quotidianamente,” riferendosi non solo ai medici ospedalieri, ma soprattutto ai medici di base che si trovano a gestire un numero spropositato di pazienti, come i 1.800 che erano affidati alla dottoressa Carta.

In segno di profondo rispetto e cordoglio per l’estremo sacrificio della dottoressa, l’amministrazione comunale di Dorgali ha deciso di proclamare il lutto cittadino per la giornata di domani, quando si svolgeranno i funerali di Maddalena Carta. Un gesto che vuole onorare la memoria di una donna che ha pagato con la vita la sua straordinaria dedizione alla professione medica e alla sua comunità.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure