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Garlasco, blitz nella casa di Sempio: “Perquisizioni a tappeto”. Tutti i coinvolti

Pubblicato: 26/09/2025 07:53

Un nuovo capitolo si apre nell’inchiesta legata al delitto di Garlasco. Venerdì 26 settembre la guardia di finanza di Brescia e Pavia, insieme ai carabinieri del nucleo investigativo di Milano, ha dato il via a una serie di perquisizioni a Garlasco e in altre località. Coinvolte le abitazioni dell’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, dei genitori di Andrea Sempio, degli zii del 37enne e di due ex carabinieri della sezione di polizia giudiziaria pavese, oggi in congedo.

L’accusa a carico di Mario Venditti

L’operazione è coordinata dalla procura di Brescia, competente per i reati commessi da magistrati di Pavia. Al centro c’è Mario Venditti, oggi presidente del Casinò di Campione, indagato per corruzione in atti giudiziari. L’indagine trae origine da un appunto ritrovato lo scorso maggio a casa dei genitori di Sempio: un foglio con scritto “20/30 €”, il nome “Venditti” e la frase “gip archivia”.

Secondo le ricostruzioni, la nota risalirebbe ai primi giorni di febbraio 2017, poco prima che Sempio venisse formalmente informato di essere indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. L’appunto lascia intendere che la famiglia fosse a conoscenza del procedimento prima ancora che fosse reso ufficiale.

I flussi di denaro

Parallelamente, gli investigatori hanno ricostruito movimenti bancari sospetti: 40mila euro trasferiti dalle zie paterne di Andrea, a partire da dicembre 2016, e poi confluiti sui conti del padre attraverso lo zio. L’ipotesi è che parte di questa somma sia stata consegnata in contanti all’allora procuratore.

Il sospetto si rafforza anche grazie a intercettazioni, come quella in cui Andrea, parlando con il padre dopo l’interrogatorio, dice: «Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, che tu hai detto che l’abbiamo ritrovato prima».

Le ombre sui carabinieri

Le perquisizioni hanno toccato anche due ex militari della sezione di pg di Pavia, responsabili di notificare l’atto a Sempio e di trascrivere le intercettazioni, con presunte omissioni. Il fascicolo aperto il 22 dicembre 2016 fu archiviato appena tre mesi dopo, il 23 marzo 2017, su richiesta di Venditti.

Indagato nuovamente nel 2020, Sempio vide archiviarsi il caso in appena 21 giorni. Lo stesso Venditti, intervistato da Gianluigi Nuzzi, dichiarò: «Ventuno giorni? Io avevo deciso dopo 21 minuti, anzi 21 secondi», sostenendo che dalle intercettazioni non emergevano elementi utili a proseguire.

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Ultimo Aggiornamento: 26/09/2025 08:06

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