L’ombra dell’infortunio alla caviglia rimediato durante l’ATP 500 di Tokyo getta un velo di incertezza sul suo immediato futuro agonistico, proprio nel momento di massima ascesa della sua carriera. Il forfait dall’allenamento di oggi, venerdì 26 settembre (il testo originale parlava di un venerdì 26 settembre, anche se la data attuale è diversa, manteniamo la coerenza con il testo fornito), riportato dal quotidiano spagnolo Marca, non fa che alimentare i timori sulla sua effettiva capacità di scendere in campo per il prossimo match.
L’infortunio alla caviglia contro Baez
Il problema fisico è emerso nel corso del match di primo turno del torneo giapponese che vedeva opposto Alcaraz all’argentino Sebastián Báez. Nonostante una vittoria finale convincente con il punteggio di 6-4, 6-2, l’incontro è stato segnato da un momento di grande paura per i suoi sostenitori. Sul punteggio di 2-2 nel primo set, Alcaraz è scivolato e si è accasciato a terra dolorante, manifestando immediatamente il fastidio alla caviglia. La scena è stata preoccupante: il giovane tennista ha iniziato a zoppicare e, con un gesto di profonda frustrazione o dolore, si è portato le mani al volto, lasciando intendere la gravità potenziale dell’accaduto. Il timore era che l’infortunio potesse compromettere non solo l’incontro, ma anche le settimane a venire. La sua tenacia, tuttavia, gli ha permesso di rialzarsi, seppur con fatica, per raggiungere la panchina dove era necessario l’intervento dello staff medico.
Il medical time out e la fasciatura
Immediatamente, è stato richiesto un medical time out per valutare l’entità del danno e procedere con le prime cure. I membri dello staff medico sono intervenuti con prontezza, concentrandosi sulla caviglia infortunata per effettuare una fasciatura protettiva. Questo intervento, pur necessario, ha interrotto il ritmo del match e ha tenuto tutti col fiato sospeso. La decisione di continuare a giocare, supportata dal trattamento e dalla fasciatura, è stata un chiaro segnale della determinazione di Alcaraz a non arrendersi, dimostrando la resilienza che spesso caratterizza i grandi campioni. Nonostante il dolore e la limitazione fisica, il numero uno del mondo è riuscito a ritrovare la concentrazione e a completare il match, portando a casa la vittoria in due set. Un risultato che, se da un lato ha assicurato il passaggio del turno, dall’altro ha lasciato aperta l’incognita sulle reali condizioni del suo arto
Il forfait dall’allenamento e le incertezze per gli ottavi
La vera spia del peggioramento o della persistenza del problema è arrivata con la notizia odierna (in riferimento al venerdì 26 settembre del testo originale): Carlos Alcaraz non si è allenato a Tokyo. Un forfait dalla sessione di allenamento, soprattutto per un atleta della sua tempra, non è un segnale da sottovalutare. Indica chiaramente che la caviglia necessita di riposo assoluto o che il dolore è tale da impedire l’attività anche a basso regime. Questa mossa strategica o forzata mette in serio dubbio la sua partecipazione al match degli ottavi di finale, dove dovrebbe affrontare il belga Zizou Bergs. L’eventuale ritiro sarebbe un duro colpo non solo per il torneo di Tokyo, che perde la sua stella più luminosa, ma anche per Alcaraz stesso, desideroso di consolidare la sua leadership nel ranking. L’ansia che circonda il giovane iberico è palpabile, con i fan e gli addetti ai lavori in attesa di una comunicazione ufficiale che chiarisca la sua situazione e l’effettiva gravità dell’infortunio. La speranza è che si tratti solo di una contusione o una distorsione leggera gestibile con pochi giorni di riposo.
