
Svolta nei negoziati su Gaza: Hamas avrebbe accettato in linea di principio il piano proposto da Donald Trump per una tregua immediata e il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. A riportarlo è il quotidiano israeliano Haaretz, citando fonti a conoscenza diretta dei colloqui. Il piano, composto da 21 punti, prevede un ritiro graduale dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza, in cambio della liberazione degli ostaggi entro 48 ore dalla firma dell’intesa.
Secondo quanto riferito dalla CNN, il piano includerebbe anche la scarcerazione di migliaia di detenuti palestinesi, tra cui oltre 100 condannati all’ergastolo. L’accordo sarebbe stato messo a punto con il coinvolgimento attivo del Qatar, che avrebbe svolto un ruolo di mediazione fondamentale per convincere Hamas ad accettare l’intelaiatura dell’intesa.
Il rilascio immediato di tutti gli ostaggi – sia vivi che deceduti – è il fulcro della proposta statunitense. In cambio, Israele ritirerebbe progressivamente le proprie truppe dalla Striscia. L’incontro decisivo tra Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu sarebbe previsto per lunedì, occasione nella quale l’ex presidente americano punta a formalizzare l’accordo.

In un messaggio pubblicato su Truth Social, Trump ha espresso ottimismo senza precedenti: “C’è più entusiasmo e buona volontà per un accordo ora, dopo decenni di conflitto, di quanto io abbia mai visto prima”. Ha aggiunto che “sono in corso intensi negoziati da quattro giorni” con la partecipazione di tutti i principali attori regionali, e che “Hamas è consapevole di queste discussioni, mentre Israele è stato informato a ogni livello”.
Nonostante il cauto ottimismo, il conflitto sul terreno non si è fermato. Secondo quanto riferito da al-Jazeera, sarebbero almeno 38 i palestinesi uccisi all’alba di oggi in diversi raid israeliani, 25 dei quali nella città di Gaza. Le fonti mediche citate parlano di una situazione sempre più drammatica all’interno degli ospedali della Striscia.
Nel frattempo, il quotidiano Haaretz riporta che Israele sarebbe in possesso di “informazioni affidabili” sulla localizzazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas. Una fonte anonima, citata dai media americani, avrebbe dichiarato: “Abbiamo una discreta idea di dove si trovino gli ostaggi”.
Sul fronte umanitario, intanto, continua la missione della Global Sumud Flotilla, nonostante le difficoltà tecniche. Gli attivisti hanno comunicato via Telegram che la barca “Family” ha subito danni gravi ai motori, forse a seguito di attacchi con droni incendiari, ma assicurano: “La nostra missione continua. Le imbarcazioni sono ora ancorate in una baia a sud dell’isola greca di Koufonissia, a sud di Creta”.
Il contesto internazionale resta teso ma in movimento, con uno spiraglio reale di tregua che si apre per la prima volta da mesi. Il piano Trump, se accettato da tutte le parti, potrebbe rappresentare un punto di svolta storico per il conflitto israelo-palestinese e dare avvio a un percorso di riconciliazione e stabilità nella regione.