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“Sta dalla nostra parte”. Garlasco, le telefonate shock: cosa succedeva nella famiglia Sempio

Pubblicato: 27/09/2025 08:25

Nuova svolta nel caso Garlasco. I Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto una serie di perquisizioni nelle abitazioni di ex inquirenti e familiari di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi, la giovane uccisa nel 2007. Al centro dell’inchiesta l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, ora indagato per corruzione in atti giudiziari.

Le perquisizioni sono state ordinate dalla Procura di Brescia e hanno interessato nove persone, comprese alcune zie e parenti stretti di Sempio. Secondo gli inquirenti, nel 2017 – anno dell’archiviazione dell’indagine su Andrea Sempio – si sarebbero verificati sospetti movimenti di denaro tra i familiari dell’indagato, che potrebbero essere collegati a una presunta compravendita della decisione giudiziaria.

La gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha concesso una proroga di 70 giorni per concludere gli accertamenti scientifici affidati alla genetista Denise Albani e al dattiloscopista Domenico Marchigiani, nell’ambito dell’incidente probatorio. Al centro delle nuove analisi anche un misterioso appunto scritto a mano, ritrovato in casa Sempio, che riporta le parole “Venditti / gip archivia X 20-30 euro”. La difesa sostiene si tratti di un preventivo legale, ma la Procura chiede una perizia calligrafica.

In una telefonata trasmessa da Quarto Grado, Mario Venditti ha respinto ogni accusa con decisione: “Non ho mai preso soldi, sono offeso e amareggiato. Dopo 45 anni al servizio dello Stato, non mi meritavo tutto questo”. L’ex magistrato ha dichiarato che, se potesse tornare indietro, archivierebbe ancora il fascicolo su Sempio, ribadendo la sua convinzione nella non colpevolezza dell’indagato.

Parole dure anche da parte dell’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, che ha parlato di “accuse gravissime” e ha ricordato come l’inchiesta che ha portato alla condanna del suo assistito fosse piena di “errori e omissioni”. Oggi, sostiene, le nuove indagini stanno finalmente facendo emergere verità rimaste sepolte. La recente perizia dei RIS di Cagliari confermerebbe che nella casa del delitto era presente un solo uomo, un dettaglio mai approfondito a dovere.

Tra gli elementi più inquietanti spuntano alcune intercettazioni ambientali tra Andrea Sempio e suo padre Giuseppe, avvenute nel febbraio 2017, pochi giorni prima dell’interrogatorio. Il padre lo avrebbe informato in anticipo sulle domande dei pubblici ministeri. Dopo l’interrogatorio, Andrea avrebbe detto: “Erano dalla nostra”. Gli investigatori parlano di un possibile scambio di informazioni riservate tra la famiglia Sempio e ambienti della Procura.

Le Fiamme Gialle hanno inoltre tracciato una serie di movimentazioni bancarie anomale: tra il 2016 e il 2017, le zie di Sempio avrebbero versato oltre 43.000 euro al padre dell’indagato, che a sua volta avrebbe prelevato in contanti 35.000 euro, oltre a girare un assegno da 5.000 euro al fratello. Operazioni “incongrue” secondo gli investigatori, e potenzialmente legate alla presunta corruzione.

Il legale di Mario Venditti, Domenico Aiello, ha indirizzato una dura lettera al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, definendo le perquisizioni “un’aggressione sproporzionata contro un magistrato incensurato”. Secondo Aiello, basare un’intera inchiesta su un vecchio appunto non confermato, senza ulteriori riscontri, mette in discussione i fondamenti della giustizia costituzionale.

Infine, la madre di Andrea Sempio, Daniela Ferrari, ha smentito ogni accusa: “Non abbiamo mai dato una lira a Venditti. Non lo conosciamo nemmeno. Le accuse contro di noi sono totalmente infondate”. Una dichiarazione netta, che però non sembra sufficiente a fermare il crescente numero di dubbi che continua ad avvolgere il delitto di Garlasco, dopo quasi vent’anni.

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