
Un ritrovamento drammatico ha scosso questa mattina, sabato 27 settembre 2025, lo scalo marittimo di Civitavecchia, in provincia di Roma. Nelle acque del porto, nei pressi della banchina numero 10, è stato rinvenuto il corpo senza vita di un uomo, subito recuperato dalle autorità competenti.
Le prime informazioni raccolte hanno permesso di chiarire l’identità della vittima: si tratta di un cuoco, membro di un equipaggio composto da tre persone, imbarcato su una barca a vela che si trovava ormeggiata nello scalo laziale.
L’uscita serale e l’ipotesi della caduta in mare

Secondo una prima ricostruzione, la sera precedente i tre membri dell’equipaggio avevano cenato insieme. Al termine della serata, lo chef sarebbe presumibilmente caduto in mare, senza che nessuno si accorgesse dell’accaduto. L’assenza di segni di violenza sul corpo ha portato gli inquirenti a ipotizzare una morte accidentale, anche se restano aperti diversi interrogativi sulla dinamica.
Il fatto che non sia stato lanciato immediatamente l’allarme contribuisce ad alimentare il mistero. Saranno le indagini della Procura a stabilire con maggiore precisione cosa sia successo nelle ore precedenti al decesso.
Le indagini e i rilievi al porto

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di frontiera e la guardia costiera, insieme ai dirigenti dell’Autorità portuale e ai tecnici dello scalo. L’area è stata temporaneamente interdetta per consentire i rilievi scientifici e la mappatura del punto esatto in cui il corpo è stato individuato.
Particolare attenzione è riservata alle immagini delle telecamere di sorveglianza del porto, già acquisite dagli investigatori, che potrebbero offrire elementi decisivi per chiarire i movimenti dell’equipaggio e la sorte del cuoco.
Il corpo è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Civitavecchia, dove nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia disposta dalla Procura. L’esame sarà fondamentale per confermare le cause della morte e verificare eventuali traumi non rilevabili a un primo esame esterno.
Le autorità, al momento, mantengono il massimo riserbo. Restano aperti dubbi e domande: come è avvenuta la caduta in mare, perché nessuno ha dato l’allarme e quanto tempo è trascorso prima che il corpo venisse trascinato fino all’area portuale.