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Trump, la decisione durissima: “Dispiego l’esercito a Portland”

Pubblicato: 27/09/2025 16:49

Donald Trump ha deciso di giocare la carta più forte della sua presidenza. Con un messaggio diffuso sui social, il presidente americano ha annunciato il dispiegamento della guardia nazionale a Portland e in tutte le sedi federali dell’agenzia anti-migranti Ice che risultano “sotto assedio”. Un ordine diretto che autorizza l’uso della forza piena contro i presunti attacchi di Antifa e di quelli che ha definito “terroristi interni”.

L’annuncio segna un salto di livello nella strategia “law and order” che Trump ha rilanciato sin dal suo ritorno alla Casa Bianca. La città dell’Oregon torna così al centro della scena, come già avvenne negli anni delle proteste contro la brutalità della polizia, quando agenti federali furono accusati di arresti arbitrari e uso eccessivo della forza. Ora lo scenario si ripete, ma con una cornice più drammatica: la decisione del presidente affida direttamente ai militari il compito di presidiare le strade e i palazzi federali.

Il contesto di scontri e tensioni

Portland è da mesi teatro di proteste violente e raid contro gli uffici dell’Immigration and Customs Enforcement. Le operazioni di espulsione e di detenzione dei migranti, intensificate nelle ultime settimane, hanno alimentato una spirale di scontri che non si è mai placata. La Casa Bianca parla di “attacchi organizzati” contro sedi federali e descrive la città come “devastata dalla guerra”.

La retorica scelta da Trump è pesante: definire “terroristi interni” gli avversari politici e sociali significa collocare il conflitto interno in una dimensione bellica, legittimando l’uso dei militari contro cittadini americani. Un terreno scivoloso che apre interrogativi costituzionali e rischia di incendiare ulteriormente le piazze.

Polemiche e divisioni

L’annuncio ha subito scatenato un’ondata di reazioni. I critici parlano di una svolta autoritaria, di un uso strumentale della guardia nazionale a fini politici, di una strategia che rischia di trasformare il dissenso in reato di insurrezione. I sostenitori di Trump, invece, salutano la mossa come un atto di coraggio, necessario per difendere le istituzioni e garantire sicurezza.

Il linguaggio presidenziale contribuisce a polarizzare: parole come “guerra”, “terroristi” e “forza piena” vengono percepite da una parte come minaccia e dall’altra come rassicurazione. Non mancano accuse di propaganda e di eccesso di potere, soprattutto da parte di giuristi e oppositori politici che ricordano i limiti posti dalla Costituzione all’uso dei militari negli affari civili.

Le incognite giuridiche e politiche

Il dispiegamento apre questioni legali complesse. La guardia nazionale può essere federalizzata, ma ciò comporta uno scontro con le autorità statali, in particolare se governatori e sindaci non sono d’accordo. Inoltre, resta da capire come verranno definite le regole d’ingaggio: quali limiti avranno i militari nell’uso della forza? Chi deciderà quando sarà “necessaria” la forza piena autorizzata dal presidente?

Le incertezze si estendono anche al piano politico. Se i militari verranno percepiti come strumento di repressione, il rischio è di innescare nuove proteste ancora più radicali, creando una spirale che potrebbe sfuggire al controllo. Al contrario, se la presenza armata riuscirà a prevenire scontri e proteggere le strutture federali, Trump potrà rivendicare la legittimità della sua scelta.

Una battaglia simbolica

Portland diventa dunque il laboratorio di una strategia che va oltre la singola città. La difesa delle sedi Ice è solo il punto di partenza: la decisione di Trump rappresenta un messaggio politico più ampio, un segnale diretto ai suoi oppositori interni e un avvertimento a chi protesta contro le sue politiche migratorie.

La mossa conferma che il presidente intende usare la forza dello Stato per affrontare non solo le crisi di sicurezza, ma anche le fratture politiche e sociali. Una scelta che radicalizza lo scontro e che sarà ricordata come una delle più controverse del suo mandato.

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Ultimo Aggiornamento: 27/09/2025 17:11

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