
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un allarme diretto: la Russia non si fermerà in Ucraina e sta preparando un’operazione contro un altro Paese europeo: “L’Italia potrebbe essere il prossimo”, ha aggiunto il presidente ucraino. Secondo quanto riportato dal Guardian, il leader di Kiev ha accusato Mosca di aver condotto nelle ultime settimane incursioni con droni non solo per colpire, ma soprattutto per testare le difese della Nato.
“Putin non aspetterà di finire la sua guerra in Ucraina – ha dichiarato Zelensky – aprirà un altro fronte, in un’altra direzione. Nessuno sa quale, ma è questo ciò che vuole”. A suo parere, le difficoltà dei governi europei nel contrastare la minaccia rappresentata dai droni russi mostrano un punto debole che Mosca intende sfruttare. Kiev si è detta pronta a condividere con i Paesi dell’Unione europea l’esperienza accumulata sul campo in due anni e mezzo di guerra aperta.
Droni e nuove vulnerabilità
L’allarme del presidente ucraino si concentra sull’uso dei droni come strumento di guerra ibrida. Le incursioni oltre confine non avrebbero solo un valore militare, ma anche politico e psicologico: mostrare che la Russia può colpire in profondità e sondare la capacità di reazione occidentale. È in questo contesto che Zelensky insiste sulla necessità di una cooperazione più stretta, proponendo l’Ucraina come laboratorio avanzato di sicurezza e difesa da cui l’Europa può trarre insegnamenti immediati.
Il rischio di un nuovo fronte europeo
Le parole di Kiev si inseriscono in uno scenario delicato. Tra le aree più esposte vengono spesso citati i Balcani, la Moldavia e i Paesi baltici, regioni considerate sensibili dal Cremlino. L’apertura di un nuovo fronte avrebbe conseguenze enormi: costringerebbe la Nato a diluire risorse, aumenterebbe la pressione sulle catene logistiche e accrescerebbe il rischio di un confronto diretto con Mosca.
Il messaggio di Zelensky all’Europa è chiaro: la guerra in Ucraina non è una questione regionale, ma una sfida continentale. Ogni esitazione negli aiuti militari e politici rafforza Putin, che continua a combinare guerra convenzionale, sabotaggi e disinformazione. Per questo, conclude Zelensky, il vero terreno di scontro non è solo sul fronte orientale, ma nell’unità di risposta dell’Occidente.