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Elezioni in Moldavia, europeisti in netto vantaggio sul fronte filorusso

Pubblicato: 28/09/2025 21:37

Lo spoglio delle elezioni in Moldavia entra nella fase decisiva e segna un cambio netto negli equilibri politici del Paese. Dopo l’iniziale rincorrersi delle percentuali, con i principali partiti appaiati, il Partito azione e solidarietà (PAS) della presidente Maia Sandu si porta in vantaggio netto. Con l’80% delle schede scrutinate, il partito europeista di governo raccoglie il 44% dei consensi, staccando di sedici punti il Blocco patriottico filorusso guidato dall’ex presidente Igor Dodon, fermo al 28%. L’affluenza ha toccato il 51,9%, la più alta mai registrata per il rinnovo dei 101 seggi parlamentari della repubblica ex sovietica.

Un voto che pesa oltre i confini

Il risultato parziale conferma la solidità del fronte europeista in un Paese che da anni vive una scelta di campo tra Bruxelles e Mosca. Non si tratta di un’elezione come le altre: in gioco non c’è soltanto la maggioranza parlamentare, ma la collocazione strategica della Moldavia. Da un lato l’orientamento verso l’Unione europea, che offre prospettiva di stabilità, crescita e sicurezza; dall’altro le pressioni russe, che puntano a mantenere salda l’influenza storica su Chișinău e sul suo tessuto sociale.

La diaspora e la sfida geopolitica

Determinante resta il ruolo della diaspora moldava, tradizionalmente schierata a favore del percorso europeo. Sono centinaia di migliaia i cittadini residenti in Italia e in altri Paesi dell’Unione che con il loro voto hanno contribuito a consolidare il margine di Sandu. Per Mosca questo rappresenta un ostacolo diretto: il Cremlino ha avvertito più volte che un avvicinamento a Bruxelles rischia di trasformare la Moldavia in un “avamposto Nato”, prospettiva che viene letta come una minaccia diretta alla propria sfera di influenza.

La Moldavia al centro della faglia Europa-Russia

Il quadro che emerge va oltre la politica interna. La Moldavia diventa un nuovo fronte della sfida globale, accanto all’Ucraina e alla Georgia. In caso di conferma del risultato, l’Unione europea guadagnerebbe un alleato fondamentale nella regione, mentre la Russia vedrebbe ridursi ulteriormente lo spazio d’influenza nell’ex area sovietica. Per Chișinău si aprirebbe una stagione complessa, segnata dall’opposizione interna filo-russa e dall’incognita della Transnistria, ma con una direzione di marcia chiara: quella verso Occidente.

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Ultimo Aggiornamento: 28/09/2025 22:58

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