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Lauga, il mistero del mercantile russo nel Mediterraneo: “Carico di droni”

Pubblicato: 28/09/2025 15:32

Da settimane il Mediterraneo è al centro di un intrigo internazionale che vede protagonista il Lauga, un mercantile russo dall’aspetto ordinario ma con una reputazione che suscita forti sospetti. Secondo le ricostruzioni, la nave sarebbe stata sorpresa in passato a lanciare droni durante la notte e più volte ha incrociato davanti alle coste italiane, compresa la Sicilia. Un comportamento che ha spinto le intelligence europee a monitorarla con attenzione, convinte che non si tratti di un semplice cargo.

Il sospetto principale è che il mercantile venga utilizzato dal Cremlino per missioni speciali, incluse operazioni di spionaggio subacqueo sui cavi dei fondali marini. Per alcuni analisti, proprio il Lauga potrebbe aver ispirato le recenti dichiarazioni di Volodymyr Zelensky, quando ha indicato l’Italia come possibile prossimo bersaglio dei droni russi.

Un viaggio pieno di ombre

L’ultimo itinerario della nave ha sollevato nuovi interrogativi. Salpato da Istanbul il 17 settembre con destinazione San Pietroburgo, il cargo è stato atteso al porto russo per metà ottobre. Tuttavia, pochi giorni fa ha cominciato a muoversi in modo anomalo davanti a Malaga, entrando per cinque ore nelle acque territoriali spagnole e restando tuttora nella stessa zona. I cieli sopra il Lauga sono sorvolati da ricognitori della Marina statunitense e da velivoli spagnoli, segno del forte interesse suscitato dalle sue manovre.

Sulle ragioni di questo comportamento circolano tre ipotesi. La prima, considerata poco plausibile, è che si tratti di un diversivo per raccogliere informazioni elettroniche lungo le coste. La seconda lo collegherebbe al sottomarino russo Novorossiysk, in avaria nello stesso tratto di mare a causa di un guasto alle pompe di carburante. La terza ipotesi, la più inquietante, è che la nave sia stata colpita dagli stessi sabotatori che negli ultimi mesi hanno preso di mira petroliere e cargo russi nel Mediterraneo.

Una lunga scia di operazioni segrete

Il nome del Lauga è già noto per il suo ruolo nei traffici militari russi. Negli anni passati ha trasportato mezzi per i mercenari della Wagner e oggi rifornisce l’Africa Korp, nuova formazione creata dal Cremlino per sostituire i combattenti privati dopo la morte di Evgenij Prigozhin. Le sue rotte hanno toccato porti strategici in Africa occidentale, come Bissau e Cotonou, snodi dei rifornimenti destinati alle forze russe in Mali e Niger.

Gli osservatori internazionali hanno notato inoltre scarichi sospetti di tonnellate di materiale nel Mediterraneo, senza alcuna traccia documentale del contenuto. Il sospetto è che il mercantile possa trasportare droni militari o componenti tecnologiche da impiegare nei conflitti aperti dal Cremlino.

Un mercantile legato al Cremlino

A rafforzare i sospetti sul Lauga è la figura del suo armatore, una società di San Pietroburgo guidata da Andrey Selyanin, manager con legami diretti con Rosatom, la compagnia statale che si occupa di energia nucleare. Per questo, nelle intelligence europee prevale una convinzione: il Lauga non è una nave commerciale come tante, ma un ingranaggio nascosto nella strategia militare e geopolitica della Russia.

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