
Il sisma ha colpito alle prime ore del mattino e ha scosso profondamente la provincia di Gansu, nel nord-ovest della Cina. La scossa, registrata con una magnitudo di 5.6, è stata avvertita distintamente in diverse aree urbane e rurali, generando paura tra la popolazione e costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni.
Secondo i dati diffusi dal China Earthquake Networks Center, l’epicentro è stato localizzato a una profondità di dieci chilometri. Il sisma si è verificato alle 5:49 ora locale (23:49 italiane di venerdì 26 settembre) ed è stato seguito da una lunga serie di repliche: 42 nelle prime due ore, con magnitudo comprese tra 4 e 4.9.
Migliaia di sfollati e strade interrotte
Il bilancio ufficiale parla di 9 feriti e 7.812 persone evacuate. I danni più gravi si sono registrati nelle contee di Longxi e Zhangxian, entrambe nell’area della città di Dinxi, dove oltre 4.000 abitazioni risultano danneggiate. A Longxi, la zona più colpita, alcune strade sono state bloccate da frane, complicando i soccorsi.
Squadre di emergenza locali, supportate da veicoli speciali, sono già operative nell’area colpita, mentre il Ministero per la Gestione delle Emergenze ha annunciato l’invio di ulteriore personale per assistere gli sfollati e garantire la messa in sicurezza delle zone più a rischio.
Una regione ad alta sismicità
La Cina occidentale è frequentemente colpita da terremoti a causa della sua posizione geografica. L’area del Gansu, così come il Qinghai, il Tibet e lo Xinjiang, si trova a ridosso dell’altopiano himalayano, dove le placche tettoniche asiatiche e indiane si incontrano, generando scosse anche di forte intensità.