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Ballando con le Stelle, bufera su Selvaggia Lucarelli: interviene addirittura Fratelli d’Italia. Cosa sta succedendo

Pubblicato: 29/09/2025 18:10

L’episodio avvenuto durante la puntata di ‘Ballando con le Stelle’ di sabato 27 settembre ha innescato una vibrante polemica che va ben oltre i confini del semplice programma televisivo, toccando corde sensibili legate al rispetto della persona, al sessismo e al ruolo dei media. Al centro della bufera c’è la cantante Marcella Bella, concorrente dello show, che è stata oggetto di commenti da parte di alcuni giurati e di un opinionista che sono stati ampiamente percepiti come offensivi e sessisti, scatenando una forte reazione sia sui social media che nel panorama politico italiano.

La condanna politica e la solidarietà

La reazione più decisa e istituzionale è arrivata da Fratelli d’Italia, con la senatrice Susanna Donatella Campione che ha espresso “solidarietà totale a Marcella Bella”. Il comunicato della senatrice è una ferma condanna dei fatti accaduti, definendo i commenti ricevuti in diretta come “sessisti” e puntando il dito contro le “frasi squallide e mortificanti” indirizzate alla cantante. La Campione ha ricostruito l’accaduto evidenziando come i giurati abbiano fatto “allusioni offensive a carattere sessuale”, ironizzando persino sull’età e sull’abbigliamento della concorrente.

Questo intervento politico sottolinea la gravità percepita dell’episodio, elevandolo da un semplice scontro televisivo a una questione di dignità personale e pubblica decenza. La senatrice ha tuonato contro l’uso del “dileggio” in nome delle “battute per fare colpo sul pubblico”, affermando che in questo caso il limite è stato oltrepassato. Ha lodato la “classe di Marcella Bella” per non aver replicato, ribadendo la solidarietà “alla donna prima ancora che all’artista”.

Le frasi incriminate e l’origine della polemica

La polemica ha avuto origine subito dopo l’esibizione di Marcella Bella e i successivi giudizi. I commenti dei giurati che hanno sollevato l’indignazione sono stati in particolare quelli di Selvaggia Lucarelli e Guillermo Mariotto, con l’aggiunta di una battuta di Alberto Matano. Selvaggia Lucarelli, in un commento sull’abbigliamento dell’artista, ha esordito con una frase molto discussa: “Mi aspettavo tutto tranne che vederti così smutandata. Abbiamo visto di tutto. Sei una delle più nude che abbiamo visto in questi anni”. A nulla è valsa la pronta e imbarazzata replica della cantante: “Ma no! Ho il pantalone sotto“.

La situazione è stata aggravata dal successivo intervento di Guillermo Mariotto, che ha calcato la mano con un’allusione palesemente sessuale: “Se alla prima puntata già ci fai vedere il duodeno non voglio sapere…”. Infine, anche l’intervento di Alberto Matano ha contribuito ad alimentare la bufera con un doppio senso basato su una celebre canzone di Marcella Bella: “Possiamo dire che la tua gatta è ancora lì“. L’insieme di queste frasi, che hanno posto l’attenzione in modo insistente e volgare sul corpo e sull’abbigliamento della cantante, ignorando l’aspetto artistico e performativo, è stato il catalizzatore della reazione sui social e della successiva condanna politica.

La richiesta di scuse e il confronto con la carriera

La senatrice Campione non si è limitata a una condanna, ma ha anche rivolto una netta strigliata ai giurati, esortandoli a “scusarsi per le parole pronunciate”. Questo appello alle scuse è basato sulla profonda convinzione che il comportamento tenuto sia stato non solo inappropriato ma anche irrispettoso nei confronti della carriera e della persona di Marcella Bella. La Campione ha invitato i giurati a “rileggersi il curriculum di Marcella Bella”, un percorso artistico e umano di indubbio spessore e longevità, suggerendo che “nessuno di loro può tenere il confronto” con l’artista.

Questa affermazione mette in luce un punto cruciale della polemica: l’irriverenza e la superficialità dei commenti sono percepite come ancora più gravi se rivolte a un’artista di tale calibro, con una storia di successi che meriterebbe ben altro rispetto in un contesto pubblico e su una rete di servizio pubblico come la Rai. La polemica, dunque, solleva interrogativi non solo sul tono e sui contenuti del giudizio televisivo, ma anche sul rispetto dovuto a figure storiche dello spettacolo italiano.

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