
Svegliarsi una mattina e accorgersi che un dettaglio apparentemente banale può nascondere molto di più. È con questa consapevolezza che Emma Heming, moglie di Bruce Willis, ha raccontato il momento in cui ha compreso che qualcosa non andava. Le sue parole, cariche di emozione, hanno riportato l’attenzione sul primo segnale della malattia che ha costretto l’attore a lasciare le scene.
Durante un’intervista al podcast Next Question condotto da Katie Couric, Emma ha ricordato come un semplice cambiamento nel linguaggio del marito, inizialmente legato al passato infantile, si sia rivelato il campanello d’allarme di una condizione ben più grave. «Mai avrei pensato che fosse demenza», ha confessato.
Una malattia che cambia la vita
Da tempo l’attore vive lontano dal set, dopo la diagnosi di demenza frontotemporale. Circondato dall’affetto della moglie e delle figlie, affronta una malattia che non colpisce solo le star ma migliaia di famiglie in tutto il mondo. Una condizione che trasforma radicalmente la quotidianità non solo del paziente, ma anche di chi se ne prende cura.
Emma Heming, pur ammettendo la fatica, ha scelto di rendere pubblica la sua esperienza. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare sul tema e spingere verso diagnosi più precoci, aiutando altre persone che si trovano a gestire situazioni simili.
Il primo segnale: il ritorno della balbuzie
Secondo quanto raccontato dalla moglie, Bruce aveva sofferto di balbuzie in giovane età. Anni dopo, quella difficoltà è riemersa in modo improvviso, accompagnata da confusione e difficoltà a trovare le parole. «Le parole non venivano più naturali. Era confuso», ha spiegato Emma. Un sintomo che inizialmente è stato sottovalutato, ma che col tempo si è rivelato parte di un quadro più ampio.
La demenza frontotemporale, infatti, si manifesta colpendo soprattutto il linguaggio, il comportamento e la personalità, agendo su aree cerebrali differenti da quelle comunemente associate all’Alzheimer. «Se a 40, 50 o 60 anni vedi una persona cambiare drasticamente (nel linguaggio, nel comportamento o nella personalità) ricorda che è un segnale che va indagato», ha aggiunto Emma.
Dal ritiro alla diagnosi: un percorso doloroso
Nel 2022 era arrivata la prima diagnosi di afasia, seguita nel 2023 da quella definitiva di demenza frontotemporale. Una scoperta che ha segnato profondamente la vita della famiglia Willis, costretta a rimodellare ritmi e abitudini. Nei primi mesi, Emma ha persino scelto di isolare la famiglia, fino alla decisione più difficile: trasferire l’attore in una casa su un unico piano, con assistenza continua.
La comunicazione, da allora, è cambiata radicalmente. Non più dialoghi fluidi, ma gesti, sguardi e carezze. «Il cervello lo sta tradendo, ma Bruce è ancora in salute fisica», ha spiegato la moglie, sottolineando come la battaglia si giochi soprattutto sul piano mentale.
Emma Heming, da moglie a voce pubblica
Il ruolo di Emma non è più solo quello di compagna di vita, ma anche di caregiver e portavoce. Dal 2023, in collaborazione con l’Associazione per la Demenza Frontotemporale, ha iniziato a condividere pubblicamente la loro esperienza, per rompere il silenzio su una malattia ancora poco conosciuta.
«Non bisogna sottovalutare la forza dell’informazione», ha scritto in un saggio, ribadendo l’importanza di parlare apertamente di questa condizione. Nonostante le critiche verso alcune scelte familiari, Emma ha difeso con fermezza la necessità di garantire la sicurezza e il benessere di Bruce. E nei momenti più difficili, basta un sorriso o una scintilla negli occhi dell’attore per ricordarle che, in fondo, Bruce non è del tutto perduto.