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Chi è e cosa ha fatto Francesco Acquaroli, il fedelissimo di Meloni alla guida delle Marche

Pubblicato: 29/09/2025 17:41

Francesco Acquaroli, che sta per essere confermato presidente della Regione Marche, nasce a Macerata il 25 settembre 1974. Dopo il diploma di maturità prosegue gli studi all’Università Politecnica delle Marche, dove consegue la laurea in Economia e amministrazione dell’impresa. Inizia la carriera lavorativa come consulente finanziario e gestisce un’azienda agricola di famiglia, ma ben presto la sua vocazione principale diventa la politica. Sin da giovanissimo milita nella destra: aderisce prima al Movimento Sociale Italiano e, dopo la svolta di Fiuggi (1995), confluisce in Alleanza Nazionale. Con lo scioglimento di AN nel Popolo della Libertà (2009) prosegue il suo impegno politico e, nel 2012, partecipa alla fondazione di Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni e altri esponenti ex AN.

L’ascesa politica di Acquaroli si sviluppa a livello locale e nazionale. Nel 1999 viene eletto consigliere comunale a Potenza Picena (Macerata) e nel 2014 riesce a diventarne sindaco, incarico che mantiene fino al 2018. Già nel 2010 era entrato nel Consiglio regionale delle Marche con il PdL, abbandonando poi quel seggio dopo l’elezione a sindaco. Nel 2015 si candida per la prima volta alla presidenza della Regione Marche, sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega, ma viene sconfitto dal candidato di centrosinistra Luca Ceriscioli. L’esperienza maturata lo porta in Parlamento: alle elezioni politiche del 2018 viene eletto deputato alla Camera nelle liste di FdI, ruolo che lascerà due anni dopo per dedicarsi alla guida della sua regione.

Il 30 settembre 2020 Francesco Acquaroli si insedia infatti come Presidente della Regione Marche dopo aver vinto le elezioni regionali con il 49,13% dei voti. Si tratta di una vittoria storica: per la prima volta dal dopoguerra un esponente del centrodestra conquista la presidenza marchigiana, strappandola a una tradizione politica di sinistra. In qualità di governatore, Acquaroli mantiene per sé deleghe strategiche – dai Rapporti istituzionali al Turismo, fino ai Porti e Aeroporti regionali – segnalandosi come uno stretto alleato della leader di FdI Giorgia Meloni (non a caso è stato definito “l’uomo di Meloni” sulla scena politica marchigiana). Sposato dal 2013 con Lucia Appignanesi, è noto anche per la sua passione calcistica: è tifoso dell’Inter.

I risultati del mandato 2020-2025

Come presidente uscente, Acquaroli traccia un bilancio dei cinque anni di governo puntando sui risultati raggiunti in settori chiave – dalla sanità alle infrastrutture, dallo sviluppo economico al turismo. Il suo mandato è stato fortemente segnato da eventi eccezionali, in primis la pandemia da Covid-19 e la devastante alluvione che ha colpito le Marche nel settembre 2022. Queste emergenze hanno messo alla prova l’amministrazione regionale, influenzando le priorità d’azione. Di seguito, una panoramica dei principali traguardi e interventi realizzati sotto la sua presidenza.

Sanità e gestione pandemica: sin dall’inizio dell’emergenza Covid, Acquaroli ha dovuto affrontare delicate scelte per tutelare la salute pubblica. La Regione Marche si è distinta introducendo misure innovative, come l’installazione diffusa di impianti di ventilazione meccanica controllata nelle scuole per migliorare la qualità dell’aria. Questo modello, inizialmente finanziato con fondi regionali, è stato poi riconosciuto e adottato a livello nazionale (il governo ha stanziato 150 milioni di euro confermando il “modello Marche” per la sicurezza nelle aule). Parallelamente, la giunta Acquaroli ha avviato una riforma della rete sanitaria regionale con l’obiettivo di potenziare i servizi sul territorio e porre rimedio ai tagli del passato. Sono stati programmati investimenti per nuovi ospedali e il potenziamento di strutture esistenti, anche in risposta alle critiche per la chiusura di piccoli nosocomi periferici negli anni precedenti. In particolare, l’amministrazione ha dato il via ai progetti per la costruzione di tre nuovi ospedali di rete provinciale a Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto, stanziando risorse iniziali e aprendo i cantieri propedeutici. Sul fronte dell’eccellenza clinica, le Marche hanno ottenuto risultati lusinghieri: l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Torrette di Ancona è stata premiata da Agenas per tre anni consecutivi come miglior ospedale pubblico d’Italia. Ciò testimonia l’alta qualità di alcuni poli sanitari regionali, supportati anche da investimenti in nuove tecnologie (grazie ai fondi del PNRR sono stati ad esempio introdotti acceleratori lineari e macchinari all’avanguardia per la cura oncologica presso Torrette).

Infrastrutture e fondi PNRR: uno dei capitoli più significativi dell’azione di governo di Acquaroli riguarda il potenziamento infrastrutturale e l’utilizzo efficace dei fondi di ripresa. Nel corso del quinquennio, la giunta ha approvato il Piano Infrastrutture Marche 2032, un documento strategico che prevede circa 6 miliardi di euro di investimenti per ridisegnare la mobilità regionale. Tale piano ambizioso mira a colmare il ritardo pluridecennale delle Marche in opere viarie e ferroviarie: prevede il completamento della SS-78 Pedemontana (un asse stradale parallelo all’autostrada Adriatica da Urbino ad Ascoli Piceno), la chiusura dei cantieri storici sulla Superstrada E78 Fano-Grosseto, il potenziamento delle quattro superstrade trasversali (Salaria, Quadrilatero SS76-77, Flaminia) e il miglior collegamento dei territori interni con la costa. In ambito ferroviario, si punta a creare un “anello” tra la linea Adriatica e le zone interne (riattivando ad esempio la tratta Fabriano-Pergola-Urbino) e a sviluppare il triangolo logistico porto di Ancona – aeroporto di Falconara – interporto di Jesi per favorire il trasporto merci intermodale. Parte di questi interventi beneficiano dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Complementare sisma: complessivamente nelle Marche sono stati attivati oltre 5.000 progetti PNRR, per un importo di circa 2,8 miliardi di euro (oltre 3,6 miliardi includendo i fondi complementari). La Regione Marche ha rivendicato una buona capacità di spesa di tali risorse, tanto da collocarsi prima in Italia per utilizzo dei fondi sociali europei (FSE) e terza per quelli di sviluppo regionale (FESR). Per monitorare e accelerare l’attuazione dei progetti, l’amministrazione Acquaroli ha anche lanciato la piattaforma “Easy PNRR” destinata a enti locali, imprese e cittadini, assicurando trasparenza e supporto tecnico nell’impiego dei fondi.

Turismo, cultura e promozione del territorio: sotto la guida di Acquaroli le Marche hanno conosciuto un rilancio della promozione turistica, con risultati concreti in termini di presenze. Nel 2024 la regione ha registrato oltre 11,8 milioni di presenze turistiche, superando del +13% i livelli pre-pandemia (2019)ansa.it. Decisivo è stato il ritorno dei visitatori stranieri, con oltre 2,2 milioni di presenze internazionali (+15% rispetto al 2023) e una spesa turistica in forte aumento. Località balneari come Senigallia, Pesaro e San Benedetto del Tronto si sono confermate mete trainanti, mentre è cresciuta la valorizzazione dell’entroterra ricco di borghi storici. La giunta regionale ha investito risorse specifiche per il marketing territoriale: a fine 2021 è stata istituita la nuova Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche (ATIM), con un finanziamento di circa 12 milioni di euro in due anni, allo scopo di unificare e rendere più efficace la promozione regionale in Italia e all’estero. Le Marche hanno inoltre ospitato eventi di risonanza internazionale, come la Riunione dei Ministri della Salute del G7 ad Ancona (ottobre 2023), un appuntamento che ha dato visibilità globale al territorio e ha confermato la reputazione della regione nel campo della sanità d’eccellenza. Sul fronte culturale e istituzionale, Acquaroli ha curato attivamente i rapporti con le amministrazioni locali e con il governo nazionale, ottenendo importanti risultati di sistema: ad esempio l’inserimento delle Marche in una Zona Economica Speciale (ZES) adriatica, finalizzata ad attrarre investimenti e agevolare le imprese, è stato approvato su iniziativa dell’esecutivo centrale anche grazie alle istanze avanzate dalla Regione. Questo provvedimento – atteso da anni dal mondo produttivo marchigiano – è considerato dal presidente un volano di sviluppo futuro per l’economia regionale.

La corsa alla rielezione nel 2025

Concluso il primo mandato, Francesco Acquaroli si è presentato alle elezioni regionali del 28-29 settembre 2025 con l’obiettivo di ottenere un secondo mandato consecutivo (il “bis”). È sostenuto da una larga coalizione di centro-destra, composta dal suo partito Fratelli d’Italia insieme a Lega, Forza Italia, Noi Moderati e formazioni centriste (UDC e liste civiche unitarie), oltre a due liste civiche personalizzate – Civici Marche e Marchigiani con Acquaroli. Questo schieramento prende il nome di “Più Marche”, enfatizzando l’idea di dare “ancora più Marche” dopo i progressi rivendicati nel quinquennio precedente. La strategia comunicativa di Acquaroli nella campagna elettorale è infatti improntata alla continuità: nei comizi e nei dibattiti sottolinea la “forza dei risultati” ottenuti dalla sua giunta e la necessità di proseguire il lavoro avviato. Sanità territoriale, infrastrutture moderne e sostegno alle aree interne restano punti cardine del suo programma per i prossimi anni, assieme alla promessa di non aumentare le tasse regionali (già mantenuta durante il primo mandato). Forte anche dell’allineamento politico con il governo nazionale di Giorgia Meloni, Acquaroli punta sull’argomento della stabilità istituzionale: il rapporto sinergico tra Regione e Roma, a suo dire, garantisce più risorse e attenzione alle Marche – come dimostrato dall’istituzione della ZES e dagli stanziamenti post-alluvione – e sarebbe un valore aggiunto che la sua rielezione manterrebbe intatto.

Sul fronte opposto, la sfida principale è stata lanciata da Matteo Ricci, ex sindaco PD di Pesaro, candidato di una coalizione di centro-sinistra allargata al Movimento 5 Stelle e altre liste progressiste. Per la prima volta PD e M5S marciano uniti nella regione in un “campo largo” denominato Alleanza del Cambiamento, tentando di riconquistare la guida di Palazzo Raffaello dopo la brusca sconfitta del 2020. Oltre ad Acquaroli e Ricci, la competizione vede altri quattro candidati minori espressione di liste extra-parlamentari (dalla sovranista Democrazia Sovrana Popolare al Partito Comunista Italiano), senza però reali chance di vittoria.

In termini programmatici, Acquaroli e la sua coalizione hanno impostato una campagna elettorale dal taglio pragmatico, rivolta a convincere gli elettori che molto è stato fatto ma molto resta ancora da costruire. Lo slogan implicito è quello della continuità operosa: “la forza dei risultati, il futuro da costruire insieme”. Mettendo in evidenza opere sbloccate dopo decenni (come la Galleria della Guinza e altri cantieri infrastrutturali storici) e indicatori economici in miglioramento (export e occupazione in crescita dal 2019, boom di presenze turistiche), Acquaroli si propone come garante di uno sviluppo già avviato. Allo stesso tempo, promette nuove iniziative per i prossimi cinque anni: dall’apertura di ospedali all’avanguardia – ribadita più volte nei territori interessati – fino a un ulteriore rilancio dell’economia regionale attraverso incentivi alle imprese, innovazione tecnologica e valorizzazione dei giovani talenti marchigiani. La sua comunicazione, sobria e istituzionale, evita toni polemici e si concentra su temi locali concreti, nel tentativo di parlare a tutto l’elettorato oltre le appartenenze politiche.

Neutrale e rassicurante nei toni, forte del lavoro svolto e dell’appoggio dei vertici nazionali del centrodestra (nelle battute finali della campagna non sono mancati comizi al suo fianco da parte di Giorgia Meloni e altri ministri di governo), Francesco Acquaroli si avvia verso la rielezione alla presidenza della Regione Marche. Se confermato dalle urne, sarebbe il primo governatore marchigiano di centrodestra a ottenere un secondo mandato consecutivo, consolidando così il cambiamento politico iniziato nel 2020.

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Ultimo Aggiornamento: 29/09/2025 17:44

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