
Colpo di scena nelle elezioni regionali in Valle d’Aosta, dove i primi dati delle sezioni scrutinate evidenziano un chiaro successo degli autonomisti dell’Union Valdôtaine, che si attestano intorno al 30% dei voti. Un risultato che conferma il forte radicamento del partito nel panorama locale e il ruolo centrale delle politiche autonomiste nella regione. La vittoria, se confermata, sarà determinante per la formazione della prossima maggioranza nel Consiglio regionale.
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Il successo dell’Union Valdôtaine risalta ancora di più se confrontato con le performance dei grandi partiti nazionali, molti dei quali registrano un calo significativo rispetto alle elezioni europee 2024. Il voto valdostano conferma la particolarità del panorama politico locale, dove le dinamiche regionali e l’identità autonoma pesano più dei trend nazionali.
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Crolli e sorprese dei partiti nazionali
Il dato più eclatante riguarda Fratelli d’Italia, che passa dal 24,3% delle Europee 2024 a circa il 10% in Valle d’Aosta. Un tracollo che sorprende gli analisti, considerando la forza del partito in altre regioni del Nord Italia. Al contrario, Forza Italia registra un aumento significativo, salendo al 12% rispetto al 7,9% delle Europee, mentre la Lega si conferma stabile attorno al 9%, quasi invariata rispetto all’8,9% del 2024.

Il Partito Democratico affronta un crollo drammatico: si ferma al 9%, meno della metà del 20% ottenuto nelle Europee, mentre Alleanza Verdi Sinistra registra solo il 4%, contro il 12,1% di due anni fa. La grande novità riguarda la lista centrista promossa da Azione di Carlo Calenda, denominata Autonomisti di Centro, che raggiunge un ottimo 13% dei consensi, quasi raddoppiando il risultato delle Europee (7,6%).
Il Movimento 5 Stelle, presente con la lista Valle d’Aosta Aperta, ottiene tra il 6 e il 7% dei voti, leggermente in crescita rispetto al 4,6% delle Europee, seppur il confronto sia complicato visto che la lista include anche altre realtà oltre ai pentastellati.
Affluenza e modalità di voto
Le elezioni regionali si sono svolte nella sola giornata di ieri, dalle 7 alle 23, e hanno registrato un’affluenza del 62,98%, pari a 65.014 votanti su 103.223 aventi diritto. Un calo rispetto alla tornata del 2020, quando la partecipazione aveva raggiunto il 70,5%, includendo anche la possibilità di votare il lunedì mattina.
Il sistema elettorale valdostano prevede che gli elettori possano votare solo per la lista, che poi determinerà i 35 consiglieri eletti. Sarà quindi il Consiglio a formare la maggioranza e a scegliere il presidente della Regione, a meno che una lista o coalizione non superi il 42% dei voti, facendo scattare il premio di maggioranza, prospettiva al momento ritenuta difficile.
Elezioni comunali e partecipazione
Oltre al rinnovo del Consiglio regionale, i valdostani sono stati chiamati a votare anche per il rinnovo di 65 consigli comunali, tra cui quello del capoluogo Aosta. In città, l’affluenza è stata del 57,64%, con 16.480 votanti su 28.590 aventi diritto. Il calo della partecipazione rispetto alle precedenti tornate riflette una certa stanchezza elettorale, ma conferma comunque un forte interesse per la politica locale, in particolare per la gestione comunale.

Conseguenze politiche e scenari futuri
Il trionfo dell’Union Valdôtaine e i crolli dei grandi partiti nazionali indicano come la Valle d’Aosta confermi la sua specificità politica, in cui le istanze autonomiste e locali prevalgono spesso sulle dinamiche nazionali. Le forze regionali dovranno ora confrontarsi per costruire una maggioranza stabile all’interno del Consiglio, in vista della nomina del presidente.
Inoltre, l’ascesa di liste centristi e moderate come quella di Azione evidenzia un possibile spazio crescente per coalizioni più flessibili e trasversali. Al contrario, il tracollo di Pd e FdI apre interrogativi sulle strategie future dei partiti nazionali nella regione, che potrebbero dover puntare maggiormente su alleanze locali o su candidature radicate nel territorio.
Sintesi e prospettive
Le elezioni valdostane rappresentano un importante termometro politico per capire le tendenze elettorali in una regione che da sempre coniuga identità locale e influenze nazionali. Il risultato parziale indica una netta prevalenza degli autonomisti, un boom per il centro moderato e un significativo calo dei principali partiti nazionali. La definizione della maggioranza consiliare e l’elezione del presidente saranno ora i passaggi cruciali per capire come si muoverà la politica valdostana nei prossimi anni.