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Garlasco, parla lo zio di Sempio: “Soldi a mio fratello, non avrei dovuto?”

Pubblicato: 29/09/2025 11:40

«Ho fatto un prestito a mio fratello. È un aiuto che non gli potevo negare. Non so cosa abbia fatto con quei soldi e non ho fatto domande». Con queste parole, Patrizio Sempio, zio di Andrea Sempio, ha chiarito la propria posizione in merito ai movimenti di denaro che i pm di Brescia considerano sospetti nell’inchiesta sulla presunta corruzione dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti.

Secondo l’accusa, proprio nel 2017 — quando la posizione di Andrea Sempio venne archiviata nell’inchiesta bis per l’omicidio di Chiara Poggi — la famiglia avrebbe movimentato ingenti somme di denaro, tra assegni e prelievi in contanti, per un totale di decine di migliaia di euro. Patrizio Sempio ha confermato di aver prestato 5mila euro al fratello, subito prelevati in contanti, spiegando di aver già riferito tutto alla Guardia di finanza.

Le giustificazioni della famiglia Sempio

Le indagini hanno messo in evidenza una serie di operazioni giudicate «anomale»: assegni per complessivi 43mila euro emessi dalle zie di Andrea a favore del padre Giuseppe Sempio, prelievi di contanti per 35mila euro nello stesso periodo, oltre al prestito del fratello. Cifre che per gli investigatori potrebbero collegarsi a un presunto pagamento per ottenere l’archiviazione rapida del fascicolo.

La famiglia Sempio respinge con forza le accuse, parlando di somme utilizzate esclusivamente per le spese legali. «Avevamo bisogno di contanti per pagare tre avvocati, non lavorano gratis», ha dichiarato la madre di Andrea, sottolineando che i parenti non c’entrano nulla e avevano solo voluto aiutare. Il padre ha ribadito la stessa versione, affermando di portare direttamente i soldi agli avvocati e dicendo di non ricordare l’origine del biglietto sequestrato con la scritta “Venditti gip archivia per 20-30 euro”.

La famiglia precisa infine di non aver mai avuto rapporti diretti con Mario Venditti, oggi indagato per corruzione in atti giudiziari. Nonostante i sospetti, né Andrea Sempio né i familiari risultano formalmente indagati. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di chiarire se quelle somme possano essere collegate a un presunto accordo occulto oppure se rientrassero effettivamente nelle spese legali affrontate in quegli anni.

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