Vai al contenuto

Gianni Agnelli, spunta un testamento segreto: cosa cambia per l’eredità

Pubblicato: 29/09/2025 17:42

L’intricata saga dell’eredità della famiglia Agnelli-Elkann si arricchisce di un nuovo, potenziale, colpo di scena. Al centro della contesa che vede contrapposte Margherita Agnelli, figlia di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo, e i suoi figli John, Ginevra e Lapo Elkann, emerge un documento che potrebbe rimettere in discussione equilibri decennali: la copia di un testamento olografo dell’Avvocato. Questo atto, risalente al 1998, è stato scoperto e sequestrato dalla Guardia di Finanza di Torino nel corso dell’inchiesta penale sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli.

I legali di Margherita Agnelli hanno ora avanzato la richiesta di acquisizione di tale documento nella causa civile attualmente in corso a Torino, un’azione legale che, anche nella mattinata del 29 settembre, ha visto le parti fronteggiarsi in tribunale. La potenziale rilevanza di questo testamento, se acquisito e ritenuto valido, potrebbe incidere profondamente sulle dinamiche successorie e sulla narrativa finora accettata riguardo alla volontà del patriarca.

Le origini del ritrovamento

Il testamento in questione è finito sotto i riflettori degli investigatori della Procura di Torino in un contesto inizialmente non strettamente legato alle questioni ereditarie civili. Il documento è stato infatti acquisito nell’ambito di un’inchiesta penale più ampia, coordinata dal Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti. Questa indagine ruotava attorno all’ipotesi di reati a vario titolo come evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato riguardanti l’eredità di Marella Caracciolo.

Al termine delle indagini, l’inchiesta ha avuto sviluppi penali diversi per i nipoti dell’Avvocato: è stata richiesta l’archiviazione per Ginevra e Lapo Elkann, mentre per John Elkann, presidente di Stellantis, è stata avanzata una richiesta di messa alla prova. Nonostante la sua presenza nel fascicolo, la copia del testamento olografo del 1998 era stata inizialmente messa da parte dagli investigatori penali, poiché giudicata di irrilevanza penale per le contestazioni specifiche dell’indagine. Il suo ruolo, in quel contesto, era secondario rispetto ai presunti illeciti fiscali.

La rilevanza nel contenzioso civile

La valutazione di irrilevanza penale non preclude, tuttavia, una potenziale e ben più significativa rilevanza sul piano civile. Ed è proprio su questo aspetto che si concentrano ora gli sforzi dei legali di Margherita Agnelli. Essi sostengono che il testamento olografo del 1998, se riconosciuto, avrebbe la forza di smentire la versione che ha dominato la narrazione pubblica e societaria per anni, ovvero quella secondo cui Gianni Agnelli aveva deciso di investire e designare il nipote, John Elkann, quale suo successore e futuro comandante del gruppo.

Questa versione dei fatti è cruciale, in quanto ha legittimato il ruolo apicale assunto da John Elkann nel complesso intreccio di società e trust che controllano l’impero di famiglia. Il documento del 1998, secondo i legali della figlia dell’Avvocato, presenterebbe invece una volontà testamentaria diversa, offrendo uno scenario successorio che, all’epoca, includeva in misura determinante un altro erede.

I dettagli della disposizione testamentaria

Il dettaglio che rende questo testamento potenzialmente esplosivo risiede nella destinazione di una quota fondamentale della società “Dicembre”, la cassaforte di famiglia che detiene il controllo sull’intero impero finanziario e industriale. Come si legge nel testo riportato dai legali, Gianni Agnelli destinava una quota pari al 25 per cento della “Dicembre” al figlio Edoardo Agnelli. Questa disposizione assume un peso storico e giuridico enorme se si considera il tragico destino di Edoardo, morto suicida il 15 novembre del 2000, circa due anni dopo la data del testamento. La presenza di Edoardo come erede di un quarto della società “Dicembre” in quel momento storico contrasterebbe con l’idea di una designazione unica e precoce di John Elkann alla guida del gruppo. La valutazione definitiva sulla validità e sull’impatto di questa copia testamentaria spetterà, in ogni caso, al giudice civile.

Le possibili contromosse della difesa

È atteso, ovviamente, un serrato contraddittorio da parte dei legali di John, Ginevra e Lapo Elkann. È assai probabile che essi forniranno una lettura alternativa e diametralmente opposta della vicenda e del documento stesso. Le possibili strategie difensive potrebbero spaziare dalla contestazione sulla validità della copia, all’interpretazione del testo in un contesto più ampio di patti parasociali o disposizioni successive, fino a sostenere che la volontà finale dell’Avvocato, manifestata in atti successivi o modalità diverse, fosse comunque quella di affidare le redini del gruppo al nipote. L’acquisizione di questo documento, e la successiva perizia calligrafica o interpretazione notarile, rappresentano dunque il nuovo fronte di una battaglia legale che non riguarda solo enormi patrimoni, ma anche la narrazione e il controllo della storia della famiglia più influente d’Italia.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure