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Garlasco, cos’hanno fatto i genitori di Andrea Sempio dopo le perquisizioni

Pubblicato: 29/09/2025 07:45

Il nome di Andrea Sempio è legato da anni al caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. All’epoca ventenne e amico di Marco Poggi, fratello della vittima, venne sentito nelle prime fasi dell’inchiesta. Per molto tempo rimase una figura marginale, fino a quando, nel 2017, finì sotto indagine come possibile coinvolto nel delitto, per poi vedere il procedimento a suo carico archiviato.

Quella vicenda lo rese suo malgrado un personaggio noto, rimasto nell’orbita di uno dei casi giudiziari più seguiti d’Italia, che ha portato alla condanna definitiva dell’ex fidanzato di Chiara, Alberto Stasi. Negli ultimi mesi, però, il suo nome è tornato di attualità a causa delle indagini della Procura di Brescia, che stanno cercando di chiarire presunti episodi di corruzione legati proprio all’archiviazione del suo fascicolo.

Andrea Sempio, coinvolto nel caso Garlasco

La riunione della famiglia Sempio dopo le perquisizioni

Dopo le recenti perquisizioni ordinate dalla Procura di Brescia, la famiglia Sempio si sarebbe riunita in una villetta alla periferia di Garlasco. Un incontro che sembra voler mostrare unità in un momento delicato, segnato dal rischio di riaprire vecchie ferite. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, presenti all’incontro sarebbero stati i genitori, Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari, insieme alle due zie paterne, finite sotto i riflettori per alcune movimentazioni finanziarie risalenti a un periodo cruciale dell’inchiesta.

I genitori di Andrea Sempio a Garlasco

Il biglietto ritrovato e i sospetti degli inquirenti

Le due zie sono state ascoltate dai carabinieri come persone informate sui fatti, dopo il ritrovamento di un biglietto nella casa dei genitori di Andrea durante una perquisizione del 14 maggio. Sul foglietto, risalente al 2017, comparivano annotazioni inquietanti: la cifra “20/30 euro”, il nome “Venditti” e la frase “gip archivia”. Elementi che hanno portato gli inquirenti a ipotizzare un possibile collegamento tra denaro e la decisione di archiviare il procedimento a carico di Sempio.

Il riferimento è all’indagine del 2017, quando Andrea Sempio venne iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi. Quel fascicolo si chiuse con l’archiviazione, mentre per il delitto fu condannato definitivamente Alberto Stasi. Oggi, però, quel foglietto sembra sollevare dubbi su un possibile tentativo di corruzione dell’allora procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti.

Villetta di Garlasco legata al caso Poggi
Andrea Sempio, al centro delle indagini

I movimenti di denaro e le indagini della Guardia di finanza

Le verifiche della Guardia di finanza di Brescia hanno fatto emergere altri elementi sospetti. Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 sarebbero stati registrati movimenti anomali sui conti dei familiari paterni di Sempio. In particolare, le zie avrebbero versato al fratello Giuseppe circa 43mila euro in assegni bancari. Denaro che poi sarebbe stato prelevato più volte in contanti, sollevando dubbi sulla reale natura di quelle transazioni.

Di fronte a queste accuse, l’ex procuratore Mario Venditti ha deciso di intervenire pubblicamente. Intervistato da Quarto Grado, ha dichiarato: “Non ho mai preso soldi da nessuno, non ho mai mercificato la mia professione. La mia dignità è stata lesa”. Parole nette, che mirano a respingere i sospetti, ma che si scontrano con il peso delle indagini in corso.

Un caso che continua a far discutere

L’inchiesta di Brescia si arricchisce così di nuovi elementi che non solo riportano l’attenzione sul delitto di Garlasco, ma rischiano di aprire un ulteriore capitolo giudiziario. Un intreccio di sospetti e verità parziali che, a distanza di anni, lascia ancora aperti troppi punti interrogativi.

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