
Se incrociamo le dichiarazioni di Crosetto, sul ritardo difensivo italiano, ed il video di Grillo che difende una generazione, i nostri figli, allegramente in mutande, potrebbero suonarcerle anche sloveni e croati, i serbi sicuramente, altro che gli “Spetsnaz” russi.
La guerra la combattono i giovani, purtroppo, non i 60enni come me e Crosetto, che, forse, la leva un tempo obbligatoria l’ha fatta. Oggi se gli sloveni, o i croati, decidessero di aprire un fronte in Friuli Venezia Giulia, sarebbero a Trieste o Gorizia in poche ore. Altro che Donbass. Da quelle parti c’era la famosa divisione Ariete di mio nonno durante la guerra fredda. C’erano le tristemente famose, per noi giovani di leva, caserme del carso, Cordenons, Cividale, Casarsa della Delizia, che sembrava un ossimoro, e la più famigerata per nome evocativo, Spilimbergo, il cui nome rammentava la Fortezza Bastiani del tenente Drogo nel Deserto dei Tartari di Buzzati. Sui confini spesso ci sono comunità bilingue, vedi Alto Adige, che potrebbero pensare a ricongiungimenti. L’Italia, al di là della base Nato di Aviano, ha sufficienti uomini e mezzi per difendersi? Se dal punto di vista tecnologico, a parte la difesa satellitare in cui siamo carenti, seppur competenti, per mancanza di finanziamenti, siamo un paese avanzato lo siamo meno dal punto di vista delle risorse umane addestrate. L’abolizione della Leva ha raggiunto due obiettivi decisamente negativi per una comunità. L’ha privata di un addestramento di massa difensivo, che serve se non si immagina di rimanere in una bolla della pace sine die, oggi sconfessata dai numerosi venti di guerra. In più ha inciso pesantemente, insieme al decadimento della scuola, sulla formazione dei giovani. Il soldato di leva doveva necessariamente stare lontano non solo da casa, ma dal mammismo o paternalismo infantile, giustificante e e deformante il carattere sociale di una comunità. Nelle case italiane esiste il figlio, spesso unico, individuo non sociale né comunitario. Cosa totalmente differente dai giovani ucraini o giovani russi, palestinesi o israeliani. Loro pensano ed agiscono, nel bene o nel male, come popoli, noi come singoli individui o al massimo come figli di mamma e papà. Loro diventano attaccanti o difensori, noi scarrafoni belli a mammete.
L’Italia scopre improvvisamente di essere indifesa, in particolare dopo Trump il quale dice “ ‘song cabasi vostri”. Ed intanto il conto della difesa Ucraina lo pagate voi e non io, io vi costringo a comprare le armi americane, e quindi fatturo. Se Putin creasse, cosa facile da immaginare, un nuovo Patto, stavolta di Belgrado e non di Varsavia, e ci attaccasse sul fronte orientale, in quanto tempo raggiungerebbe obbiettivi sensibili? In quanto tempo riusciremmo a far arrivare forze Nato di schieramento terrestre, a meno che non rischiassimo di bombardare città oggi italiane, come Udine, Pordenone, Gorizia, Trieste? Alla velocità a cui vanno i mezzi corazzati in 10 ore senza grande resistenza sarebbero a Milano. Se poi venissimo attaccati dai droni, che ormai hanno anche i bambini, in aeroporti e basi sensibili, come ci difenderemo?
Abbiamo un esercito professionale addestratissimo, ma sparpagliato ed esiguo, per una mobilitazione generale, come in Ucraina, saremmo già a mare, e non confondiamo gli agguerriti balneari con i Lagunari, iper addestrati ma 4 gatti. Crosetto dice una verità inoppugnabile, i nostri sono figli da rissa in discoteca al limite, ma inidonei a difendere il paese. Sono come i figli di Grillo, o di Sgarbi che lo vogliono interdire, o di Luca Barbareschi a cui chiedono solo soldi, o di innumerevoli casi simili. Figli da paghetta&fighetta, ma che non vedrai mai con un fucile automatico in mano che sappiano smontare e rimontare. Meno male diranno in tanti, più o meno pacifisti, in un mondo che non lo è, e non lo è mai stato. Tutto è bello fino a che non c’è il nemico alle porte, e manca la sentinella sul muro che sorveglia il nostro sonno borghese come citava il grande Jack Nicholson nel film Codice d’onore. Noi quelle sentinelle sul muro non le abbiamo più, perché pensavamo che i muri non servissero per fare transitare le merci ed il denaro. Solo che ora scopriamo che servono ancora. Come sempre, da millenni.