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Ucraina e Russia: una guerra senza vincitori, tra ottimismi e realtà sul campo

Pubblicato: 29/09/2025 09:11

Un titolo, quello dell’editoriale del Financial Times firmato da Yuval Noah Harari — «Perché l’Ucraina sta vincendo la guerra» — che suona oggi fin troppo ottimista, proprio mentre il Cremlino riprende a bombardare con ferocia le principali città ucraine. E anche lo scenario ipotizzato da Donald Trump all’Onu, con la prospettiva di una piena riconquista da parte di Kiev dei territori perduti, appare lontano dalla realtà agli occhi degli analisti militari.

Lo stesso generale Valery Zaluzhny, oggi ambasciatore a Londra, ha definito l’operazione nel Kursk un errore pagato con troppe vite umane. Kiev, durante l’estate, ha dovuto cedere terreno sul fronte orientale per evitare perdite più gravi, segno che la controffensiva non ha prodotto i risultati sperati.

Eppure, nemmeno Mosca può parlare di vittoria. Il generale australiano in pensione Mick Ryan ha paragonato la situazione a quella degli Stati Uniti in Iraq nel 2003: a distanza di tre anni, se Washington avesse controllato solo il 20% del Paese pagando un milione di tra morti e feriti, nessuno avrebbe osato parlare di successo.

Sul fronte geopolitico, Kiev attende il possibile via libera all’acquisto dei missili Tomahawk dagli Stati Uniti: un’arma più potente degli Atacms, già utilizzata in diversi teatri di guerra, che potrebbe rafforzare la campagna «DeepStrike», gli attacchi in profondità sul territorio russo. Negli ultimi due mesi, questa strategia ha già colpito 85 obiettivi sensibili tra basi, aeroporti e impianti industriali russi.

Gli analisti avvertono, tuttavia, che anche i Tomahawk difficilmente cambieranno da soli il corso del conflitto, ma potrebbero spingere Vladimir Putin a sedersi a un tavolo negoziale. Per Volodymyr Zelensky, infatti, il loro semplice acquisto rappresenterebbe un chiaro messaggio politico a Mosca.

Intanto, i tentativi russi di conquistare nuove aree — da Pokrovsk al confine del Donetsk, passando per le regioni di Zaporizhzhia e Sumy — non hanno raggiunto gli obiettivi fissati. Così, se Kiev non può dire di aver vinto, è altrettanto vero che Mosca non sta riuscendo a piegare l’Ucraina. In questa lunga guerra di logoramento, la certezza è che nessuno, per ora, può davvero dichiararsi vincitore.

Vuoi che arricchisca questo pezzo con un paragrafo conclusivo sulle possibili implicazioni per l’Europa, tra sicurezza e risorse economiche da destinare all’Ucraina?

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Ultimo Aggiornamento: 29/09/2025 09:14

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