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“Lo hanno trovato così!”. Prete scomparso da mesi, ora la scoperta shock

Pubblicato: 30/09/2025 13:49
don Flavio Paoli trovato

Per settimane la comunità trentina ha continuato a sperare. Ogni giorno, nonostante il tempo trascorso, qualcuno si affacciava sui sentieri della Val di Non, chiedendosi se quel sacerdote gentile e riservato, conosciuto da tutti per la sua disponibilità, potesse ancora essere trovato. La sua scomparsa aveva lasciato un vuoto di inquietudine, un silenzio che si è trasformato in preghiera, nella speranza di un ritorno che purtroppo non è mai arrivato.
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Il nome di don Flavio Paoli, missionario pavoniano di grande umanità, era entrato ormai nel cuore dei fedeli e dei tanti volontari che per settimane hanno preso parte alle ricerche. Con il passare dei giorni, la speranza si era fatta più fragile, ma nessuno aveva smesso di cercarlo. La montagna, però, si è rivelata ancora una volta più forte, nascondendo tra i suoi sentieri la verità che ora, dopo settimane di attesa, è emersa con dolore.

Il ritrovamento in un dirupo tra Nanno e Tassullo

È stato infatti ritrovato il corpo di don Flavio Paoli, 68 anni, in un dirupo tra Nanno e Tassullo, in Val di Non. Il missionario pavoniano, scomparso lo scorso 11 agosto, era uscito per una passeggiata nel primo pomeriggio e non aveva più fatto ritorno. Le prime tracce decisive sono emerse negli ultimi giorni, quando sono stati rinvenuti un berretto e una borraccia in una zona particolarmente impervia, elemento che ha riacceso le ricerche.

«Sono stati trovati un berretto e una borraccia in una zona molto difficile da raggiungere», ha spiegato Fausto Pallaver, sindaco di Ville d’Anaunia, che ha seguito passo dopo passo le operazioni. «Oggi i vigili del fuoco permanenti di Trento si sono calati nel dirupo e hanno localizzato un corpo, poi riportato sul sentiero e infine alla camera mortuaria».

Le analisi e l’identificazione

Sebbene si attendano ancora le analisi del DNA per la conferma ufficiale, il vestriario coincide perfettamente con quello indossato da don Paoli il giorno della scomparsa. «La comunità esprime grande vicinanza ai familiari», ha dichiarato il sindaco, «è un momento di dolore per tutti».

Il corpo è stato recuperato con l’aiuto dell’elicottero e trasportato alla camera mortuaria dell’ospedale di Cles, dove ora si attende il riconoscimento formale. Un epilogo che spegne definitivamente ogni speranza, ma che consente almeno di restituire alla famiglia e alla comunità un luogo su cui poter piangere.

Le ricerche e l’impegno dei soccorritori

Dal giorno della scomparsa erano state attivate imponenti operazioni di ricerca, coordinate dal soccorso alpino, dai vigili del fuoco e da numerosi volontari. In totale, oltre 1.200 operatori hanno partecipato alle attività, scandagliando più di 1.000 ettari tra boschi, forre, corsi d’acqua e zone prative.

Tra i partecipanti anche i gruppi tecnici delle vallate trentine, le unità cinofile molecolari, i nuclei Speleo-Alpino-Fluviali (SAF), la Croce Rossa, la Croce Bianca, la Guardia di Finanza e i carabinieri. Nonostante la complessità del territorio e le condizioni difficili, le ricerche non erano mai state del tutto interrotte, mantenendo un presidio costante sulle aree più isolate.

La scoperta del berretto e della borraccia, avvenuta lo scorso weekend, ha permesso di restringere il campo e indirizzare gli sforzi verso la scarpata in cui poi è stato trovato il corpo del sacerdote. Un’area difficile da esplorare, che ha richiesto l’intervento degli esperti del nucleo SAF di Trento, capaci di operare in ambienti estremi.

Un uomo amato dalla sua comunità

Don Flavio Paoli era conosciuto come un religioso semplice e vicino alla gente, sempre pronto a offrire una parola di conforto o un gesto di aiuto. Il suo impegno come missionario pavoniano lo aveva portato a trascorrere gran parte della vita al servizio degli altri, con un’attenzione particolare verso i giovani e le persone in difficoltà.

La sua improvvisa scomparsa aveva sconvolto non solo i suoi confratelli, ma anche le tante persone che negli anni avevano avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo. Ora, la notizia del ritrovamento del suo corpo segna la fine di una lunga attesa, ma anche l’inizio del dolore di chi aveva sperato fino all’ultimo in un ritorno.

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