
Le elezioni regionali in Calabria si avvicinano e i sondaggi diffusi nelle ultime settimane delineano uno scenario che, pur confermando un chiaro vantaggio del presidente uscente Roberto Occhiuto, lascia intravedere margini di incertezza. Tutti gli istituti concordano nel segnalare una distanza tra Occhiuto e il suo principale sfidante, l’ex presidente Inps Pasquale Tridico, ma l’ampiezza del divario varia sensibilmente a seconda delle rilevazioni.
Dai primi dati diffusi alla fine dell’estate, che accreditavano il centrodestra con margini superiori ai dieci punti, si è passati nelle ultime settimane a sondaggi che mostrano un distacco ridotto, con Tridico capace di recuperare terreno soprattutto nelle aree urbane e tra l’elettorato più giovane. Resta tuttavia elevata la quota di indecisi, che secondo alcune stime raggiunge quasi un quarto del corpo elettorale.

I numeri degli istituti di ricerca
Un sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera accredita Occhiuto al 53,6 per cento contro il 45,3 di Tridico, con una differenza di circa otto punti. L’istituto Lab21 indica una forchetta più ampia, dal 52,6 al 56,6 per cento per il governatore uscente, mentre l’avversario oscillerebbe tra il 42,3 e il 46,3 per cento.
Altre rilevazioni, come quelle di Noto e BiDiMedia, si muovono su cifre simili: Occhiuto è dato attorno al 54 per cento, Tridico poco sotto il 46. Diverso il quadro tracciato da SWG, che assegna al presidente uscente una forchetta più netta, tra il 57 e il 61 per cento, lasciando all’avversario uno spazio compreso tra il 38 e il 42 per cento.

Temi centrali e prospettive
Oltre ai numeri, i sondaggi rivelano quali sono le priorità che guideranno la scelta degli elettori. Più del 70 per cento degli intervistati individua nella sanità il tema decisivo della campagna, mentre oltre la metà indica il lavoro come seconda emergenza. La percezione diffusa è che la gestione di questi dossier peserà più dei profili personali dei candidati.
In questo contesto, la sfida tra centrodestra ed europeisti progressisti guidati da Tridico si gioca non soltanto sul consenso consolidato del presidente uscente, ma anche sulla capacità dell’opposizione di intercettare il malcontento di un elettorato segnato da disillusione e astensionismo. Il voto del 5 e 6 ottobre sarà dunque non solo una conferma o una smentita del governo Occhiuto, ma anche un test sulla tenuta della sinistra calabrese e sulla capacità di mobilitare chi finora è rimasto lontano dalle urne.