
Nel corso della prima puntata del Grande Fratello 25, tornato quest’anno alla formula dedicata agli sconosciuti, uno dei momenti più intensi e commoventi è stato l’omaggio a Pietro Taricone, figura simbolo della storia del reality. A ricordarlo è stata Simona Ventura, che con voce dolce ma ferma ha invitato il pubblico e gli spettatori a tributargli un applauso: “Vorrei fare un grande applauso a Pietro Taricone, che è sempre nei nostri pensieri e al quale vogliamo sempre bene”.
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Accanto a lei, visibilmente emozionata, Cristina Plevani, oggi opinionista del programma e vincitrice della prima edizione del Grande Fratello, quella che nel 2000 fece conoscere agli italiani il carisma e l’umanità di Taricone. Il loro legame, nato sotto le telecamere e immortalato in una delle scene più iconiche — la celebre “capanna dietro il divano” — rimane uno dei momenti più ricordati della televisione italiana. A 15 anni dalla sua scomparsa, il pubblico e i protagonisti del reality hanno voluto onorare la memoria di chi, con la sua autenticità, contribuì a scrivere una pagina irripetibile del costume televisivo.
Un protagonista della televisione italiana
Pietro Taricone entrò nella casa del Grande Fratello il 14 settembre 2000, nella prima, storica edizione del reality trasmessa da Canale 5. Era un ragazzo semplice ma determinato, dotato di una spontaneità e di una presenza scenica che lo resero immediatamente uno dei concorrenti più amati. Arrivò terzo, alle spalle di Cristina Plevani e Salvo Veneziano, ma seppe lasciare un’impronta indelebile.
Negli anni successivi, Taricone si distaccò dalla televisione più commerciale e scelse di dedicarsi allo studio della recitazione, inseguendo il sogno di diventare attore. Il successo mediatico, con cachet da oltre 40 milioni di lire per una sola serata, non lo allontanò mai dal desiderio di costruirsi una carriera credibile. La sua determinazione lo portò a interpretare ruoli importanti in serie e fiction televisive, guadagnandosi il rispetto del pubblico e degli addetti ai lavori.

L’amore con Kasia Smutniak e la tragedia del 2010
Nel 2004, durante un set televisivo, Pietro Taricone conobbe Kasia Smutniak, attrice e modella con cui visse un amore profondo e riservato. Dal loro legame nacque Sophie, nel 2004, oggi giovane artista e considerata da molti la perfetta erede del padre per determinazione e sensibilità.
Il 29 giugno 2010, a soli 35 anni, Taricone perse la vita in un incidente di paracadutismo nei pressi di Terni. Un volo di routine, una passione che coltivava da anni, si trasformò in tragedia: il paracadute non si aprì in tempo e Pietro morì dopo ore di agonia. La sua scomparsa sconvolse non solo il mondo dello spettacolo, ma l’intero Paese, che lo aveva visto crescere e trasformarsi da ragazzo di provincia a volto amato della televisione italiana.
Da allora, ogni ricordo di Taricone suscita commozione e affetto. Il suo sorriso, la sua energia e quella genuina voglia di mettersi alla prova sono rimasti impressi nella memoria collettiva. Oggi riposa nel cimitero di Trasacco, il paese d’origine della sua famiglia, dove amici e fan continuano a portargli omaggi.

L’emozione di Simona Ventura e Cristina Plevani
Durante la puntata, il ricordo di Taricone ha attraversato lo studio come un brivido. Simona Ventura, alla conduzione della serata inaugurale, ha voluto rendere omaggio con parole semplici ma cariche di affetto, mentre Cristina Plevani, con gli occhi lucidi, ha rivissuto i momenti che segnarono la loro esperienza comune nel reality.
Per molti spettatori, quella prima edizione del Grande Fratello rappresentò un esperimento sociale unico, in grado di cambiare per sempre il modo di fare televisione. E Pietro, con la sua ironia e il suo carisma naturale, ne fu il simbolo.
Oggi, a venticinque anni dal debutto del format, la sua figura continua a essere citata come esempio di autenticità televisiva. Non un personaggio costruito, ma un uomo capace di mostrarsi per quello che era, tra fragilità, passione e sogni.
Un’eredità che non si spegne
Il ricordo di Pietro Taricone va oltre la nostalgia. È la testimonianza di un’epoca televisiva in cui la verità emotiva contava più della spettacolarizzazione. La sua parabola, breve ma intensa, resta un punto di riferimento per chi crede che anche nella televisione di oggi ci sia spazio per la spontaneità e il coraggio di essere sé stessi.
A quindici anni dalla sua morte, e venticinque dal suo ingresso nella casa più famosa d’Italia, l’omaggio del Grande Fratello 25 ha riacceso un sentimento collettivo: quello di un’Italia che non ha dimenticato il suo “guerriero”, come lo chiamavano gli amici. Un uomo che, anche dopo la fine, continua a vivere nel ricordo di chi lo ha amato — davanti e dietro lo schermo.