Vai al contenuto

La FAO certifica “l’ecocidio”: ecco come Israele ha “affamato” Gaza per il prossimo decennio

Pubblicato: 30/09/2025 15:58

Ad agosto la FAO ha pubblicato un aggiornamento statistico sulla situazione agricola della Striscia di Gaza. I dati mostrano un quadro drammatico: al 28 luglio 2025, l’86,1% dei campi coltivati risulta distrutto. Su una superficie agricola complessiva di circa 15.000 ettari, ne rimangono coltivabili solo 2.090.
La situazione è particolarmente critica nel Nord della Striscia, dove la distruzione dei terreni raggiunge circa il 94%. Inoltre, solo 232 ettari – pari all’1,5% delle aree agricole – possono essere considerati coltivabili in condizioni di sicurezza.
Secondo la stessa fonte, l’80% della popolazione si trova in condizione di emergenza alimentare, mentre il 32% è classificato a livello di “catastrofe” dall’IPC 2025 (Integrated Food Security Phase Classification).

La definizione giuridica di ecocidio

Il termine ecocidio ha acquisito una definizione precisa tra il 2020 e il 2021 grazie al lavoro dell’Independent Expert Panel (IEP), coordinato dalla Stop Ecocide Foundation.

Secondo questa definizione, l’ecocidio consiste in “atti illegali o arbitrari commessi nella consapevolezza di una sostanziale probabilità di causare un danno grave, diffuso o duraturo all’ambiente”.

Gli aggettivi chiave vengono intesi nel seguente modo:

  • Grave: danno con cambiamenti molto significativi, distruzione o deterioramento di componenti ambientali, con gravi ripercussioni sulla vita umana e sulle risorse naturali, culturali o economiche.
  • Diffuso: danno che supera i confini geografici limitati, colpisce interi ecosistemi o un gran numero di persone.
  • Duraturo: danno irreversibile o non rimediabile naturalmente in tempi ragionevoli.
  • Ambiente: comprende suolo, biosfera, litosfera, idrosfera, atmosfera e cosmo.

Nel caso di Gaza, gli elementi di questa definizione risultano ampiamente soddisfatti: la distruzione delle terre agricole ha compromesso un ecosistema quasi nella sua totalità e ha inciso in modo diretto sulla sopravvivenza di circa due milioni di persone.

Implicazioni politiche e giuridiche

Il riconoscimento del reato di ecocidio è oggi al centro del dibattito internazionale. Diversi osservatori sottolineano come la qualificazione giuridica di quanto accade a Gaza possa avere conseguenze rilevanti sul piano delle sanzioni, delle responsabilità internazionali e dei processi di pace.

Sul piano europeo, una proposta di direttiva sulla tutela penale dell’ambiente rappresenta un passo potenzialmente significativo verso l’introduzione del reato di ecocidio anche negli ordinamenti nazionali.

Secondo esperti e organizzazioni ambientaliste, ritardi o rinvii nell’approvazione di norme in materia contribuiscono ad aggravare non solo i disastri ambientali e umanitari in corso, ma anche a indebolire le prospettive di pace nelle aree di conflitto.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2025 16:00

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure