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L’Italia non è Gaza: perché il Pd ha collezionato l’ennesimo flop alle elezioni Regionali

Pubblicato: 30/09/2025 13:18

L’Italia è provincia, e certamente la provincia italica, le Marche rappresentano bene l’essere provincia, fatto di piccoli, antichi e civili paesi, non è Gaza, e auspichiamo che non lo diventi. Alla fine il centrodestra nelle Marche non è andato alla grande, ma ha tenuto, pur disaffezionando il corpo elettorale che è calato di un significativo 10%. Hanno puntato gli oppositori di Acquaroli, profilo basso e molto schivo, ad una Flottilla larga, puntando più su temi nazionali, e di trend internazionale, che su tematiche locali, come la sicurezza e la riqualificazione del manifatturiero in crisi, dove ognuno faceva scarpe e mobili.

Il campo largo, per la prima volta, dopo la Sardegna, insieme appassionatamente si è arenato davanti al blocco navale del centrodestra, che non entusiasma ma non cede sui fondamentali. L’ansia da prestazione dell’opposizione ha per di più snaturato un identitario amministratore locale come l’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, facendogli indossare magliette palestinesi e non le scarpe della tradizione artigiana, e contadina, delle Marche. Ogni mondo è paese, ma il paese è dei paesani, per cui o parli il loro linguaggio o non sei credibile, soprattutto se devi ribaltare lo svantaggio di non avere le leve del comando.

A questo punto forse sarebbe stato meglio, per Schlein e soci, puntare su un civico, su una personalità autonoma proveniente dal territorio, e non su un buon dirigente di partito come l’ex Sindaco. Praticamente l’errore della Liguria. Il centrodestra quando non è sicuro di vincere, anzi, punta su un civico, lo farà in Campania e forse pure in Puglia, non rischia la faccia politicamente. Il centrosinistra invece continua in logiche tafazziane, all’insegna del pluralismo confuso.

Ma soprattutto, al di là del potere dei soldi, la Meloni quando mette la faccia su qualcuno continua ad avere più appeal della Schlein, che dovrebbe farsi una lunga chiacchierata con Angelino Alfano, persona peraltro di lucida spietatezza politica più che calvizia, sulla variabile quid. Il carisma, come l’amalgama del compianto Massimino, non si può comprare o trovare in una riunione di segreteria. E per questo motivo che tanti, più commentatori che politici, cominciano a guardare alla Salis, Silvia non Ilaria, la sindaca di Genova.

Alla fine del suo mandato non sarà solo bella e giovane, come la Venezi abiurata dagli orchestrali della Fenice, ma pure brava curricularmernte, visto che Genova è un’amministrazione importante. Cosa di cui la Schlein è assolutamente carente. Oltre al fascino che la Salis esercita in abbondanza. Una come lei la voterebbe pure Berlusconi se ci fosse.

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