
Antonio Cavuto, un uomo italiano di 51 anni originario dell’Abruzzo, è stato ritrovato senza vita in Polonia dopo essere scomparso nel nulla per ben cinque giorni. Il suo viaggio, iniziato per amore della figlia, si è tragicamente concluso nella cittadina di Miłkowice, nella regione della Bassa Slesia.
L’uomo, residente in provincia di Chieti, aveva deciso di raggiungere la Polonia per far visita alla figlia, percorrendo migliaia di chilometri. Una volta arrivato, aveva preso alloggio in un hotel della zona di Legnica, ma poche ore dopo il suo arrivo si sono perse completamente le sue tracce.
L’allarme è scattato nel pomeriggio di lunedì 22 settembre, quando la figlia, preoccupata per il mancato rientro e l’impossibilità di contattarlo, ha avvertito la polizia polacca. Le autorità hanno immediatamente avviato le ricerche, trattando la scomparsa come un caso ad alta priorità.

Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, Antonio Cavuto sarebbe stato visto l’ultima volta intorno alle 18:30, mentre si allontanava dall’albergo con l’intenzione di fare alcuni acquisti in zona. Da quel momento, nessuno lo ha più visto. Il suo cellulare risultava irraggiungibile e non sono emerse testimonianze utili.
Le ricerche sono proseguite ininterrottamente per giorni, con il supporto anche della popolazione locale. La polizia aveva diffuso fotografie e dati fisici dell’uomo nel tentativo di ottenere segnalazioni utili. Purtroppo, l’esito è stato il più drammatico possibile.
Il corpo senza vita di Cavuto è stato ritrovato sabato 27 settembre, a cinque giorni dalla scomparsa, lungo una strada nei pressi di Miłkowice, a pochi chilometri da Legnica. L’uomo era vestito come al momento della scomparsa e non presentava segni evidenti di violenza.
La magistratura polacca ha disposto l’autopsia per stabilire le cause della morte. Al momento, secondo quanto riferito dagli investigatori, non ci sarebbero indizi di omicidio né il coinvolgimento di terze persone. L’ipotesi più accreditata è quella di un malore improvviso.
“Il corpo è stato trasferito al centro di medicina legale e attendiamo i risultati dell’autopsia”, hanno dichiarato gli inquirenti, sottolineando che al momento non risultano indagati e non ci sono segni di violenza esterna.
La famiglia di Antonio Cavuto è ora in attesa di poter riportare in Italia la salma per celebrare i funerali. Una tragedia che ha scosso profondamente la comunità abruzzese, lasciando dolore e tante domande ancora senza risposta.