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“Malissimo”. Giuseppe Conte, altra mazzata dopo il flop alle regionali: cosa succede ora

Pubblicato: 30/09/2025 13:59

Il risultato delle elezioni regionali nelle Marche ha colpito come un fulmine il Movimento 5 Stelle. Un dato secco, quasi impietoso: poco più del 5% e meno di 30mila voti. Numeri che parlano da soli e che raccontano la caduta di un consenso che solo pochi anni fa sembrava ancora solido. La sensazione è quella di una sconfitta netta, senza scuse.

Per capire quanto sia pesante il crollo basta guardare indietro. Nel 2024, alle Europee, il partito guidato da Giuseppe Conte sfiorava il 10% con oltre 63mila preferenze. Due anni prima, alle Politiche, i voti superavano i 103mila alla Camera (13,58%) e i 105mila al Senato (13,79%). Persino alle Regionali del 2020, con Gian Mario Mercorelli candidato presidente, i 5 Stelle arrivavano all’8,6%, con più di 63mila consensi. In cinque anni, quel patrimonio elettorale si è letteralmente polverizzato.

Dal campo largo al crollo

Il contesto rende il tracollo ancora più evidente. Dopo le inchieste che avevano investito Matteo Ricci, Conte aveva scelto la via dell’alleanza, sacrificando la corsa in solitaria per un esperimento di “campo largo”. Una mossa che doveva segnare maturità politica, ma che non ha fermato la riconferma di Francesco Acquaroli e, soprattutto, non ha arginato la fuga di voti dal Movimento.

Grafico sui sondaggi politici tra Meloni, Conte e Schlein

Conte dimezza i voti rispetto alle Europee

La reazione del leader è arrivata in serata, con parole che suonano come una presa di coscienza: «Nelle Marche la nostra proposta non ha convinto gli elettori», ha dichiarato Conte in una nota. «Il responso delle urne premia la continuità con la presidenza uscente di Acquaroli. Ai cittadini marchigiani abbiamo offerto una seria proposta alternativa per realizzare un cambiamento».

Un messaggio chiaro, che però si scontra con l’amara realtà. «Dobbiamo prendere atto che questa proposta non ha convinto la maggioranza dei votanti come pure dobbiamo prendere atto che è calata sensibilmente l’affluenza, un dato molto preoccupante che mina alle radici la qualità della nostra democrazia e deve farci tutti riflettere».

Il ringraziamento a Ricci e la comunità in difficoltà

Giuseppe Conte in conferenza stampa

Conte non ha mancato di ringraziare chi lo ha sostenuto in questa difficile battaglia: «Tengo a ringraziare personalmente Matteo Ricci, che si è speso con grandissimo impegno per far conoscere questo nuovo progetto politico. Ringrazio anche gli elettori che ci hanno dato fiducia e la mia comunità, che ha affrontato con grande responsabilità un percorso che si è rivelato faticoso».

Parole che sanno di riconoscenza, ma che rivelano anche la consapevolezza di guidare una comunità militante sempre più piccola e disorientata. La parabola del Movimento nelle Marche sembra ormai segnata: da forza protagonista a presenza marginale, in un lento scivolamento verso l’irrilevanza.

Seggio elettorale durante le regionali nelle Marche
Giuseppe Conte dopo i risultati elettorali

Un epilogo amaro

Il comunicato finale si è chiuso con il tradizionale gesto di fair play: «Faccio gli auguri di buon lavoro a Francesco Acquaroli, nella speranza che in questo secondo mandato possa dare ai marchigiani una politica regionale all’altezza delle loro aspettative, nell’interesse comune».

Un saluto formale che non riesce a mascherare la sensazione di disfatta. Per il M5S nelle Marche la stagione del protagonismo sembra ormai un ricordo lontano: da forza di governo a comparsa, in un passaggio che racconta meglio di ogni analisi il difficile momento del movimento fondato da Beppe Grillo.

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